Nucleare: quando la paura supera la fantasia

Creato il 20 marzo 2011 da Nicol Lynne
Capricci ingegneristici che rischiano di contaminare l'intero pianeta, ne abbiamo proprio bisogno?
Gli effetti delle radiazioni sono catastrofici, diabolici, irreversibili, subdoli e infimi. Siamo proprio sicuri che il gioco valga la candela? Mentre ascoltiamo in un silenzio spaventoso i battiti cardiaci delle centrali nucleari, il paesaggio muta lentamente verso un catastrofico punto di non ritorno. Alterazioni, mutazioni, radiazioni che trasformano il pianeta in un mostro inenarrabile. La natura, madre e amica, modificata in un nemico invincibile.
Niente è più innocuo. 
L'aria vivifica, che fino a pochi istanti prima portava ossigeno e vita, si trasforma in un veicolo di contaminazione di cui non si può fare a meno. Non in un veicolo qualunque, bensì il più subdolo portatore di morte. Le radiazioni (invisibili, inodore e incolore) si confondono come il più camaleontico dei nemici con gli elementi naturali più importanti per la vita: l'aria e l'acqua. Si insidiano nel corpo, impossibili da fermare, e penetrano negli organismi con la facilità di un coltello infilato in un panetto di burro. La pelle brucia, le molecole e gli atomi del corpo mutano, impazziscono e si uccidono. 
Ceneri grigie simili alla neve immacolata, scheletri di ciò che una volta erano edifici, minacciose polveri nere che aleggiano nell'aria: ecco lo scenario di un futuro forse non troppo prossimo.Ma la lista dei nemici non finisce qui. La frutta, la verdura, il latte e ogni sistema di sostentamento si trasformano in trappole di morte dall'aria nutriente. Affamato e disorientato l'uomo si nutre di cibi che lo uccidono dall'interno, lentamente, e che lo consumano nel tempo con tumori e svariante forme di cancro incurabili, ma estremamente trasmissibili alle generazioni future.Non rimane nessuna forma di vita. Tutto distrutto. 
E mentre l'uomo muore, portantosi con sé il resto del pianeta, non rimane che utilizzare gli ultimi istanti di vita per guardare la polvere che ricopre l'orizzonte e domandarsi se non fosse stato meglio utilizzare fonti di energia alternativa. 
Affinchè non si arrivi mai a questa apocalisse: NO AL NUCLEARE.Possiamo fare di meglio.

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