Il nucleare, si sa, non gode di particolare favore nella nostra Penisola. Ogni giorno spuntano come funghi movimenti locali no nuke e si moltiplicano le proteste contro vecchie e nuove centrali.
Ma il quadro è così catastrofico? A prima vista sì. Se però si va più a fondo non si può fare a meno di notare che allo stesso tempo anche il consenso per l’atomo inizia a crescere . E si fa sempre più sentire.
In questi giorni alla Camera saranno presentati ufficialmente i Circoli dell’ambiente e della cultura rurale (http://www.icircolidellambiente.it/index.htm), associazione nata in ambito locale, ma intenzionata a radicarsi in tutto il territorio nazionale. Il programma, come è scritto sul sito, si basa su un “ambientalismo sostenibile e partecipato”, che vuole puntare sul nucleare in quanto fonte “sicura, economica e pulita”, rifiutando l’atteggiamento basato sul “no” a qualunque costo, tipico di gran parte delle associazioni ecologiste nostrane.I circoli sono quindi l’esempio di come nucleare e tutela dell’ambiente possano andare di pari passo senza alcun problema.
Anche Fare Ambiente, movimento ecologista europeo (http://www.fareambiente.it/), ha annunciato la sua mobilitazione a favore dell’atomo. La campagna per il nucleare dell’associazione presieduta da Vincenzo Pepe è partita dalla Calabria, dove in questi giorni si sta costituendo un comitato referendario per sostenere le ragioni del “no” al quesito con cui si intende abrogare la legge 133/2008, che autorizza la realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare. All’ iniziativa si accompagna la manifestazione programmata per il 25 di questo mese, cui parteciperanno, oltre Pepe, il presidente del Forum nucleare italiano Chicco Testa e il presidente della commissione Energia di Fare Ambiente e docente universitario Orazio Mainieri.
Da segnalare anche la nascita in Emilia-Romagna di una commissione tecnica di supporto all’attuazione degli indirizzi della Regione, composta da esperti con competenze specifiche in campo nucleare, con gli obiettivi di fornire informazioni adeguate all’insegna della “massima conoscenza, chiarezza e trasparenza” e di assicurare la gestione in sicurezza dei rifiuti radioattivi e vigilare sull’attività di decommissioning della centrale di Caorso.
Il fronte del “sì” esiste e ha intenzione di lottare. Gli antinuclearisti sono avvisati: i giochi in vista del referendum sono ancora aperti.