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Nucleare – Un nuovo metodo per scavarci la fossa

Creato il 14 marzo 2011 da Angelozinna

 

Nucleare – Un nuovo metodo per scavarci la fossa

Io non so niente, sono ignorante. Non leggo piu` giornali, non ho una tv, e poco tempo su internet, che impiego scrivendo su questo blog o mantenendo i contatti con chi e` lontano. Vivo cosi`, giorno per giorno, cercando di fare nient’altro che cio` che mi faccia stare bene. A volte capita che amici mi chiedono se sono ancora vivo, dopo che una citta` mi e` stata rasa al suolo da un terremoto dietro le spalle e io neanche me ne sono accorto, e io non capisco cosa vogliono, non so cosa rispondere. Purtroppo e` cosi`, sono ignorante, non so niente. Ogni tanto pero` succedono cose cosi` grandi che non possono essere ignorate, eventi catastrofici che ti prendono e ti riportano a terra, ti pongono di fronte a questioni sul quale non e` possibile fare a meno di riflettere.

Il Giappone non solo e` stato distrutto da uno dei terremoti piu` potenti della sua storia, ma e` stato ricoperto da un nube tossica all quale non c’e` via di scampo, dalla quale neanche chi ha avuto la fortuna di sopravvivere alla scossa perdendo tutto non potra` fuggire. E cosi` si torna a parlare di nucleare, si torna ad essere spaventati da quella che veniva offerta come la migliore soluzione alla crisi energetica in casa nostra, in Italia. Le cose stanno cosi`: il petrolio sta finendo, le energie rinnovabili non sono in grado di supplire completamente al fabbisogno energetico della nostra nazione, e l’energia nucleare che compriamo dall’estero al triplo del prezzo viene prodotta in centrali poste sul confine. Chi sostiene la reintroduzione del nucleare punta sul fatto che tra farla produrre sul confine e pagarla il triplo e autoprodursela in casa propria, la seconda opzione e` sicuramente piu` conveniente, e dato il livello tecnologico raggiunto ad oggi, costruire centrali in zone asismiche pone il livello di rischio prossimo allo zero. Lo smaltimento delle scorie pero` rimane il problema principale, accentuato dal fatto che ci troviamo in Italia, Paese in cui, quando si parla di smaltimento di rifiuti e appalti, e` ormai dato per scontato chi sara` a metterci le mani sopra, e non mi stupirei di trovarmi a mangiare una bella insalata radioattiva o un pesce con quattro o cinque occhi.

Ieri, leggendo un interessante articolo sulla questione, mi e` sorto un dubbio. Lo scrittore riportava una serie di dati a favore del nucleare, descrivendolo sopratutto come l’unica via di fuga dalla dipendenza petrolifera e come fonte di energia piu` pulita dato che l’uranio non emette anidride carbonica nell’aria, e al contempo diceva come pur puntando tutto sulle energie rinnovabili non si riuscirebbe a produrre piu` del 20% dell’energia necessaria. E qui mi sono fermato. “L’energia necessaria”, cos’e`? E` l’energia di cui abbiamo bisogno? O e` l’energia che vogliamo per continuare a vivere nello spreco? Mi e` parso che in ogni discussione su questo argomento fosse il messaggio di fondo ad essere sbagliato. Stiamo camminando nella direzione sbagliata, il punto non sta nello scegliere come a continuare a farlo, ma nel cambiare completamente direzione. Dobbiamo abbassare il fabbisogno, non cercare una via piu` o meno dannosa per mantenere questo non sostenibile stile di vita.  Alla pseudosicurezza nucleare si potrebbe obiettare che non sono solo i terremoti a recare danno (ci sono incendi, attacchi terroristici), oppure che smaltire le scorie costa piu` che costruire la centrale stessa, oppure che in Italia non abbiamo giacimenti di uranio, quindi comunque andrebbe comprato all’estero. Si potrebbero dire un sacco di cose, ma non e` questo il punto. Perche` non tentare di incentivare l’etica del non consumo? Perche` non insegnare a ridurre? Perche` non capire che cambiando stile di vita le energie rinnovabili sarebbero piu` che sufficienti?

Siamo disposti a cambiare per evitare un altro disastro? Siamo disposti a cambiare per evitare la prossima guerra per l’uranio? Siamo disposti a rallentare per non mandare in rovina il nostro Paese in nome di qualcosa di cui non abbiamo bisogno? Purtroppo no, non siamo in grado, perche` dove ci sono soldi, e nell’energia ce ne sono tanti, tutto il resto e` utopia.

Io guardo i terremoti che si susseguono uno dietro l’altro, da Thaiti, ai due in Nuova Zelanda e poi questo, in Giappone, a poche settimane di distanza. Vedo le alluvioni in Australia, i cicloni, gli incendi, gli tsunami in Asia. Vedo i posti piu` belli del mondo venirmi sbriciolati sotto il naso, a distanza sempre piu` ravvicinata, e allora mi chiedo, ma queste catastrofi sono davvero cosi` naturali? Oppure sono una risposta al nostro comportamento, un messaggio che siamo troppo stupidi per interpretare?

Io non lo so, non so niente, ma forse piuttosto che essere triste per chi non vuole capire, me ne torno beato nella mia ignoranza.



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