Magazine Cucina

Num semm chi: una brasserie romana a Milano

Da Virgi_ragout @xsapple

Num Semm Chi

Nome milanese, cucina romana, ambiente shabby chic…se vuoi trovare un senso a questa storia…ti dico che un senso ce l’ha. Eccome. Nel mondo c’è sempre stata la differenza tra storia reale e storia raccontata. Quella romanzata di Num Semm Chi la potete trovare sul menù…dove si racconta l’incontro tra Cesare, cuoco romano verace e Giulia, tipica ragazza meneghina e del loro amore sbocciato e poi fiorito nel progetto di aprire un ristorante tutto loro, mettendo insieme le proprie idee contrastanti. Io invece, avendo per deformazione professionale uno spirito più indagatore, vi voglio raccontare la vera storia di Num Semm Chi. Partiamo da questo nome…che in dialetto milanese significa “Noi siamo qui”. Pare che il proprietario dell’immobile abbia ceduto la proprietà a patto che il luogo avesse conservato lo storico titolo. E qui la storia mi pare sia già più divertente. Poi passiamo a uno dei soci che hanno avuto l’idea di aprire questo ristorante: Riccardo Cortese. Nato a Roma, campano di formazione e naturalizzato milanese, è un ragazzo di 30 anni dalle idee brillanti e azzeccate, che fa parte di quella fetta di giovani italiani che ancora rischiano e credono nei propri progetti nonostante il periodo scoraggiante.  Riccardo, già titolare di un’agenzia di comunicazione, ha ideato sia Trita, inventando un nuovo concetto di burgheria tutta italiana, e Num Semm Chi. Per me è questa la storia più avvincente.

storia sul menù di Num Sem Chi

L’ambiente vuole essere in stile shabby chic, ma io direi che il risultato è più uno stile shabby chic “pettinato” ovvero, più classico e soft rispetto ai bistrot francesi. Una rivisitazione italianizzata dello stile: maestosi  lampadari di cristallo e una gigantografia in bianco e nero della scalinata romana di Piazza di Spagna per non lasciare dubbi sul tipo di cucina offerta. In tutto il locale domina il bianco candido ed elementi di vario genere sapientemente  collocati, a spezzare il candore abbagliante. I tavoli sono di legno e riscaldano molto il clima, così come le sedie dipinte di bianco, che lasciano intravedere le venature lignee. Il contesto dei navigli la fa da padrone e rende davvero magica l’atmosfera. Il bancone è delizioso e sembra di tornare in Francia, immersi nel Bar au Foliès Bergère di Manet.

 vista sul naviglio di Num Semm Chi

Num Semm Chi

particolare da Num Semm Chi

Num semm chi

Num Semm Chi

particolare di Num Semm

Passiamo alla cucina, che vuole essere un tributo alla gastronomia romana doc. Per capire sei tartta di quella autentica ho portato con me Vittoria, un’amica romana de Roma e buona forchetta come me, per averne la garanzia. Il menù è scritto in dialetto romano e presenta i piatti tipici dall’amatriciana, ai saltimbocca al fritto misto. Abbiamo optato per un assaggio di  antipasti e 2 primi, piatto forte della brasserie.  Per iniziare polpette di melanzane con burrata, davvero deliziose e leggere, perfette accompagnate con una buona burrata. Lo sformatino di zucchine grigliate è davvero goloso e  invitante. Ma passiamo ai piatti principi, i primi: la Gricia, chiamata a scelta carbonara senza uovo o amatriciana senza pomodoro, fatta con pancetta (o guanciale) e cacio (pecorino romano). Che dire..un’ottima scoperta per Ragoût! Abbiamo assaggiato anche i tonarelli, un tipo di pasta all’uovo simile agli spaghetti alla chitarra ma più grandi, con sugo di baccalà e asparagi. Buonissimi! Da segnalare che le porzioni sono enormi… Ulteriore punto a favore l’acqua minerale Lurisia Stille, un tocco di classe per quanto mi riguarda.

Acqua Lurisia Stille

polpette di melanzane con burrata

polpette di melanzane con burrata

polpettedi melanzane con burrata

sformatino di zucchine grigliate

sformatino di zucchine grigliate

Gricia

Gricia

20121110-121503.jpg

Tonarelli con baccalà e asparagi

Tonarelli con baccalà e asparagi

Num Semm Chi oltre ad essere aperto tutte le sere tranne il lunedì, propone un  ottimo menù pranzo a 10 euro,  e un brunch sia sabato che domenica (dalle 12 alle 16) a 20 euro davvero interessante. Comprende un piatto a scelta (dalle crepes salate alle polpette di melanzane fino al guanciale cheese burger ), uova strapazzate o all’occhio di bue a scelta e patate fritte o al forno. Un’idea perfetta per un brunch rilassato e gourmet, godendo anche d’inverno della sublime cornice del Naviglio Grande.

bancone Num Semm Chi

Num Semm Chi

tasted @ Num Semm Chi, Alzaia Naviglio Grande 62, Milano


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :