L’operazione Reset inizia col ritrovamento di una «testa nell’acqua» da parte dei carabinieri. I numeri dell’operazione sono realmente spaventosi: 500 uomini dell’Arma sono stati mobilitati per arrestare ben 31 boss mafiosi. Un mandamento è stato letteralmente azzerato. L’operazione Reset è divenuta a tutti gli effetti un assedio per Bagheria, che fu a suo tempo la città-rifugio del noto boss latitante Bernardo Provenzano, ormai in carcere dall’aprile del 2006. Bagheria era un autentico snodo cruciale per la mafia del territorio. «Un direttorio. Un organo decisionale provinciale», come ha spiegato lo stesso colonnello Pierangelo Iannotti, comandante provinciale dei carabinieri di Palermo. Nel blitz di oggi sono stati individuati gli esecutori di alcuni omicidi, come quello commesso nel gennaio 2006 ai danni di Antonino Canu, nei pressi della cittadina di Caccamo, e il tentato omicidio contro Nicasio Salerno. L’operazione Reset ha così permesso di identificare numerosi esponenti di spicco della mafia operante a Bagheria, con l’accusa di associazione a delinquere di tipo mafioso, nonché omicidio, estorsione, sequestro e danneggiamenti vari. Reset ha così permesso di approfondire alcuni avvenimenti accaduti negli anni, come diversi incendi dolosi e rapine, ai quali si aggiungerebbero 44 estorsioni accertate. L’operazione Reset, sebbene in atto ormai da tempo, ha subito nell’ultimo periodo una notevole accelerazione a seguito della collaborazione di due pentiti, Sergio Flamia ed Enzo Gennaro. Il Flamia avrebbe contribuito a ricostruire i retroscena di una cinquantina di omicidi, mentre il Gennaro ha collaborato con gli inquirenti al fine di ripercorrere gli intrecci fra mafia, imprenditori compiacenti e ambienti della politica. Le loro confessioni hanno così permesso di sviluppare le indagini intraprese dall’Antimafia di Palermo sotto la guida dell’aggiunto Leonardo Agueci. Quest’ultimo ha seguito l’operazione Reset per lungo tempo, ritrovandosi dinanzi personaggi di spicco del mandamento di Bagheria, come i boss Nicolò Greco, Giuseppe Di Fiore e Carlo Guttadauro. Quello di Bagheria era un vero e proprio direttorio, con ramificazioni dettagliate nel territorio circostante. E’ così che l’operazione Reset ha permesso di fermare l’esordio di nuove latitanze e ha scongiurato il compiersi di nuovi omicidi.
Numerosi arresti a Bagheria con l’operazione Reset
Creato il 05 giugno 2014 da Retrò Online Magazine @retr_onlinePotrebbero interessarti anche :
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