Tale si definisce Myriam, la quale è così stanca del rapporto malriuscito con sua suocera da meditare la separazione dal marito. Ha appena inviato il commento al post “Nonne eccessive o nuore scortesi?” (nella colonna apposita, più sotto). Ho risposto sconsigliandola, ma penso che sia utile copiare qui il suo intervento, per metterlo in evidenza e sollecitare la discussione: in primo luogo l’intervento di Annamaria Cassanese, che anch’io leggerò con interesse.
<Sono una nuora sull’orlo di una crisi di nervi.
Per amore di mio marito e di mio suocero mi ritrovo a passare i pomeriggi di domenica (l’unico giorno in cui potremmo stare insieme) praticamente da sola perché mio marito DEVE portar su nostra figlia.
Mia suocera ha sempre affermato di volermi trattare come figlia, premetto che ha molti problemi di salute, dopo circa due settimane di matrimonio però, aspettandoci in piedi alla finestra tornando da un viaggio pretendeva alle 3 del mattino di portarci i pacchi.
In modo fermo, forse brusco, lo ammetto, le ho detto di tornare a casa sua, che eravamo tornati, non ci serviva aiuto e saremmo andati da lei il giorno dopo. Dopo neanche sei minuti si è messa a piangere col figlio dicendo che io la faccio sentire inutile. Il giorno dopo, e dopo aver ricordato a mio marito che era il primo litigio e che lui mi aveva promesso che sarebbe stato come abitare in un altro quartiere, sono andata a scusarmi.
Da quel giorno è stato sempre peggio. Lei ha continuato a criticarmi (nessuno pulisce le finestre come le puliva lei, le cose vanno fatte così e non colì, a Natale con gli ospiti e i miei genitori a tavola entra e dice “C’è puzza di broccoli”,davanti ai miei genitori dice che sono supeba perchè non le chiedo mai aiuto, che lei ci ha dato la casa, che prima prendeva i soldi d’affitto e ora non più… e tanto altro), io ho cercato sempre di stare zitta perché amo molto mio marito e so che le vuole bene. Con la nascita di mia figlia l’invadenza ha però toccato livelli abissali. Veniva e non se ne andava più, dovevo (con le grosse difficoltà che ho avuto con il post – gravidanza) inventarmi che dovevo uscire, 5 ore di visita, ne vogliamo parlare? Tutto questo con la bambina in braccio, anche se ho ho spiegato educatamente che preferivo che imparasse a stare sulla sdraietta perché lavorando non potevo prendermi il lusso di cullarla in continuazione lei diceva che era nonna e finché era viva poteva.
Io in casa non l’ho voluta più. A un mese mia figlia si addormentava già da sola e dormiva tutta la notte. Adesso l’astio è cresciuto, mi dice apertamente che non sono una buona moglie, che non sono una buona madre, che mi ha dato casa, l’ultima è stata, mentre parlava col figlio “Tu non sai niente, casa è mia, ci ho abitato io, tu sei qui da un anno”.
Io sto pensando di separarmi. Non posso vincere, sto male fino a vomitare dopo questo, anche mia madre è invadente, ma io posso anche risponderle male. Lei mi vuole “trattare come una figlia” io però non posso trattarla come farei con mia madre. Non è giusto. Ammetto che mi sta rendendo infelice, perchè poi piange col figlio perchè vuole vedere la nipote, gli rinfaccia i regali ecc… come dovrei comportarmi io con una suocera così? A un certo punto penso, non voglio far soffrire uno, non voglio far soffrire l’altra e allora io? Mi date un consiglio da suocere? Se parlo apertamente lei si offende, se sto zitta che vado a fare, se… non so che pesci prendere…>
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