Iniziamo da un paradosso. L’Italia è una penisola con circa 8000 chilometri di coste, eppure il nuoto per salvamento in mare quasi non esiste e quando lo si pratica le tecniche utilizzate sono a dir poco arcaiche. Avete presente le pellicole degli anni ’60 che ritraevano gli esodi estivi con le spiagge affollate ed i pattini con tanto di bagnini pronti ad intervenire in caso di pericolo? Ebbene, siamo rimasti a quell’epoca. Le azioni di salvataggio si effettuano ancora con tali modalità ed i tempi che ne derivano sono a dir poco lunghi. Si potrebbe fare molto di più e la SAFA 2000, società che opera da molte stagioni nel settore del nuoto, ha deciso che era giunto il momento di dare un taglio netto al passato: “L’idea – spiega il presidente del sodalizio, Franco Abbà – nasce dalla conoscenza diretta di Elena Prelle, atleta di grande valore tecnico nel settore del nuoto per salvamento, con al proprio attivo ben 13 titoli mondiali. L’ho seguita tecnicamente e una volta dismessi i panni dell’agonista, Elena è diventata allenatrice FIN. Il nuoto per salvamento può essere diviso in due aree, quella di piscina, con le gare che ne conseguono e l’aspetto tecnico ad esse legate, e quella connessa alle acque libere, in mare o sul lago. In questo secondo ambito l’Italia è molto indietro rispetto ad altre nazioni e anche la Federazione Nuoto organizza pochi appuntamenti di settore, due all’anno.
Da questa realtà ha preso forma il nostro impegno, che è prima sociale poi agonistico. Passare dagli attuali interventi con il vecchio pattino a quelli con la tavola “rescue” significa abbattere i tempi di recupero, riducendoli a circa 20 secondi. Ne deriva un beneficio assoluto per il soggetto che deve essere recuperato, nell’immediato e soprattutto nell’ottica di evitargli i danni permanenti che possono derivare da una prolungata “immersione” non cercata”. Quella che scatterà ad Avigliana il 5 settembre prossimo, con il coinvolgimento di molti volontari e delle Forze normalmente impegnate nella Protezione Civile, è la prima di 4 tappe del Grand Prix. Obiettivo?: “Sensibilizzare tutti sul tema e farlo continuando la nostra opera di promozione del nuoto per salvamento in acque libere, in particolare in mare. Il livello tecnico – prosegue Abbà – sarà buono, con la presenza di 15 atleti medagliati agli Assoluti. Saranno 11 le società partecipanti e 73 in totale gli iscritti. Non mancheranno, e questo ci inorgoglisce, le note straniere. In gara anche una formazione svizzera, una francese, la nostra e quella della Sportiva Sturla. In questi giorni prosegue con la cura dei dettagli la preparazione del campo di gara, sul Lago Grande di Avigliana. Sarà una “prima” che speriamo possa servire a anche a muovere le persone e le volontà. La FIN ha dato il proprio patrocinio è questa è già una presenza importantissima in chiave futura. Non mancherà lo spettacolo, messo in acqua da atleti che prima ancora di questa veste ricoprono quella di preparatissimi assistenti bagnanti”.
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