Alle Olimpiadi non c’è il nuoto pinnato, ma per gli atleti che lo praticano un’atmosfera magica come quella dei cinque cerchi si può respirare alle Universiadi. Queste saranno tra due anni, ma prima sono in programma alcune “tappe di avvicinamento”. Come quella che si è conclusa la settimana scorsa a Olsztyn, in Polonia, i Giochi Mondiali Universitari. La nazionale azzurra ha portato quattro ragazze e cinque ragazzi; tra questi anche il torinese Marco De Filippo, nuotatore dell’Euro Team Torino. “Avevo già partecipato a una manifestazione analoga a Lignano, ad agosto” racconta, “quella dell’estate scorsa la ricorderò per sempre perché si trattava della mia prima universiade; ma quella di quest’anno è stata ugualmente affascinante, per il viaggio, la trasferta, l’impianto e soprattutto per il rapporto che si è creato con i compagni di squadra”. “Siamo diventati un bel gruppo” prosegue Marco a proposito della Nazionale, “ci siamo conosciuti nel tempo, tra le gare in Italia e le esperienze internazionali insieme. Ognuno ha ovviamente pensato alle proprie gare ma ci siamo sostenuti molto a vicenda”.
È anche grazie a questo spirito se la staffetta 4×50 pinne (con Michele Russo, Gianluca Allegretti, Davide Barbon) si è confermata sul podio, migliorando il bronzo di Lignano e salendo al secondo posto, complice la squalifica della Russia (superfavorita) per un cambio anticipato. “Sapevamo di poter conquistare una medaglia” spiega Marco, “peccato per quei due decimi dal Giappone, che ci avevano battuto già l’ultima volta; sarà per la prossima volta”. L’occasione per la rivincita arriverà nella prossima stagione, quando si disputeranno i Campionati Mondiali Universitari, prova di qualificazione in vista delle Universiadi del 2017.
Marco De Filippo vuole arrivarci anche per riscattare la piccola delusione nelle “sua” gara, i 200 pinne. “Mi sono qualificato alla finale con il primo tempo, pur senza spingere al massimo. Poi però ho sentito molta tensione per il fatto di essere tra i favoriti e dopo la prima metà di gara ho terminato le energie fisiche e mentali, anziché incrementare come di solito riesco a fare su questa distanza”. A livello individuale le soddisfazioni non sono comunque mancate per Marco, classe 1995, iscritto al secondo anno di economia aziendale e con un lungo passato da nuotatore puro; ha abbassato i propri personali sia sui 50 che sui 100 nonostante le sue caratteristiche non da velocista.
“È stata un’esperienza fantastica al di là dei risultati in acqua” conclude, “l’Universiade mi coinvolge perché posso lottare per una medaglia, più che in Coppa del Mondo dove non sono ancora a livello dei migliori. E si riesce anche a stringere amicizie con atleti di altri paesi; ci si vede solo in queste occasioni, ma quando ci si incontra è sempre una festa”. Sabato Marco De Filippo sarà a Genova per un meeting, ma venerdì lascerà da parte il nuoto pinnato per un giorno per dedicarsi al salvamento. Lo troveremo al Palazzo del Nuoto, con la staffetta 4×50 mista della Safa 2000 ai Campionati Italiani Assoluti.