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Nuova cava a Rivolta D’Adda: dopo gli scavi il recupero ambientale

Creato il 04 maggio 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

Una nuova cava a Rivolta D’Adda, proprio al confine con il Bergamasco e il Milanese, in una posizione privilegiata per poter commerciare sabbia e ghiaia per l’edilizia. L’autorizzazione del Servizio Ambiente dell’amministrazione provinciale di Cremona è infittita da prescrizioni rassicuranti, e pone come obiettivo ultimo il recupero ambientale del territorio di coltivazione, in località cascina Monfalcone. Resterà un laghetto, saranno piantumati alberi, secondo modalità ben precisate. Nulla di speculativo, dopo amare esperienze, in una provincia bucherellata qua e là ma senza ricavarne particolari vantaggi, anzi. Facile pensare all’Expo 2015 e a una ripresina economica che nemmeno l’inferno può negare, dopo tanti anni di guai. L’investimento, considerate le dimensioni, ha convinto comunque: niente discariche in vista e nessun guasto al territorio in una zona di espansione urbanistica. Si pensi a Cassano, Inzago, nel Milanese, dove arriva la linea 2 della metropolitana e le abitazioni aumentano in continuazione. Necessari saranno i controlli previsti dall’autorizzazione: l’amministrazione avrà ancora entro i quattro anni di lavori le funzioni attuali? E con quale organico, con quante possibilità di mantenere in vita servizi efficienti? Non dipende dalla Provincia, ma da un legislatore che punisce, salvo sorprese, un ente necessario e di grande importanza.

Ecco l’autorizzazione.

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