Regolamentare il fenomeno della prostituzione, attribuendo ai sex workers diritti e doveri, consentendo l’introduzione di misure di prevenzione delle malattie sessuali e, soprattutto, l’eliminazione di quello che, ad oggi, si colloca dentro e fuori questo universo: droga, criminalità e sfruttamento.
Una dei trans più ricchi d’Italia, la turca Efe Bal (linkiesta.it)
E’, di fatto, l’obiettivo della proposta di legge presentata ieri da Pd e Fi, in una conferenza stampa con Maria Spilabotte, Valeria Fedeli, Rosa Maria De Giorgi, Monica Cirinnà, Sergio Lo Giudice, la senatrice di Forza Italia, Alessandra Mussolini, ed Efe Bal, transessuale che porta avanti la battaglia per la regolamentazione anche fiscale del settore. Iscrizione alla Camera di commercio, certificato di idoneità psicologica e obbligo di uso del profilattico alcune delle misure previste.
“Matteo Renzi faccia qualcosa per queste 40-50mila persone che ogni giorno fanno questo lavoro anche se qualcuno pensa che sia schifoso”, ha detto Efe Bal nel corso della conferenza stampa. In Italia, ha spiegato Spilabotte, si stimano 70mila prostitute circa per 9 milioni di clienti. Con un’attività che porterebbe nelle casse dello Stato una cifra stimata fra i 5 e i 10 miliardi l’anno.
Per sottrarre allo sfruttamento le persone che, per ragioni di obiettiva debolezza, vengono assoggettate e per sottrarre un mercato alle regole della clandestinità ed alla contiguità con il mondo criminale, la proposta opera sul versante civile e su quello penale. Partendo da quest’ultimo fronte, nel ddl il reato di prostituzione coattiva è punito con la reclusione dai 5 ai 10 anni e la multa da 5000 a 50mila euro; il reato di reclutamento e induzione alla prostituzione con una pena che va dai due ai sei anni di reclusione e la multa dai 3000 ai 30.000 euro anche per chi controlla locali aperti al pubblico dove si esercita la prostituzione.
Si stabilisce quindi il divieto di prostituzione in pubblico, ma anche la possibilità che gli enti locali possano individuare zone in cui è consentita. In tali luoghi, si prevede, vengono promosse anche misure volte alla riduzione del danno sociale e sanitario, come il controllo della criminalità e interventi a tutela della salute, garantendo presidi sanitari e la presenza di corpi di polizia a composizione prevalentemente femminile.
Nel ddl non è passibile di punizione chiunque eserciti la prostituzione utilizzando la privata dimora di cui ha disponibilità, anche ospitando persone, ma senza che intermediari conviventi traggano profitto dall’attività altrui. C’è il divieto della presenza di minori anche se figli. E non è passibile di punizione nemmeno chi affitta legittimamente un appartamento a chi esercita la prostituzione.
Si prevede, infine, per l’esercizio volontario della prostituzione, fra l’altro, anche l’iscrizione alla Camera di commercio e il possesso di un certificato di idoneità psicologica ottenuto presso una Asl. Si introduce, infine, per la prevenzione delle malattie, l’uso obbligatorio del profilattico.