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Reato di depistaggio: continuano i lavori alla Camera

Creato il 21 maggio 2014 da Libera E Forte @liberaeforte

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Prosegue a rilento, a Montecitorio, l’iter della proposta di legge che introduce il reato di depistaggio e lo punisce con la reclusione fino a 10 anni. Il termine, fissato a ieri, per la presentazione degli emendamenti in commissione Giustizia è stato infatti revocato, perché i rappresentanti dei gruppi hanno chiesto più tempo per svolgere le audizioni. Il testo, di iniziativa del Partito democratico – primo firmatario Paolo Bolognesi, presidente dell’associazione Vittime della strage di Bologna – sanziona tutti i comportamenti omissivi tenuti dai pubblici ufficiali anche nel corso di procedimenti penali concernenti i reati di associazione mafiosa, traffico di droga e traffico illegale di armi, materiale nucleare, chimico o biologico. I giudici, spiega lo stesso Bolognesi, avranno così uno strumento in più per smascherare o colpire chi attraverso l’azione di depistaggio copre mandanti ed esecutori.

Un provvedimento analogo, che prevede oltre alla reclusione l’interdizione dai pubblici uffici, è stato presentato a Palazzo Madama dal democratico Sergio Lo Giudice. Il testo è stato assegnato in commissione Giustizia in sede referente e, come quello della Camera, parte dall’assunto che anche la nuova disciplina del segreto di Stato non potrà nascere compiuta se non sarà affiancata da una espressa previsione che punisca il depistaggio.

L’ufficio di presidenza di Montecitorio ha intanto deciso all’unanimità di rendere pubblici i documenti delle Commissioni parlamentari di inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulla morte di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, recentemente desecretati dal governo su richiesta della Presidenza della Camera.

MC


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