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Nuova recensione Cineland. American Hustle di David O. Russell

Creato il 07 gennaio 2014 da L'Immagine Allo Specchio
Nuova recensione Cineland. American Hustle di David O. Russell American Hustle  di David O. Russell  con Christian Bale, Amy Adams, Bradley Cooper, Jennifer Lawrence  Drammatico, 138 min., USA, 2013 
Irving Rosenfeld (Bale), truffatore finanziario, viene incastrato insieme alla socia/amante (Sydney Prosser, interpretata da Amy Adams) da un agente dell’FBI, Richie DiMaso (Cooper). Quest’ultimo gli offre come via di fuga di partecipare all’operazione Abscam che, creata dall’FBI verso la fine degli anni settanta, portò all’arresto di numerosi membri del Congresso degli Stati Uniti d’America. 
Funziona tutto alla perfezione in questa settima opera di David O. Russell, sicuramente la migliore del regista. La sceneggiatura (scritta insieme a Eric Warren Singer) dosa sapientemente momenti di suspense e di riflessione ad impennate comiche, riuscendo a tratteggiare alcuni dei personaggi più riusciti degli ultimi anni. Su tutti spicca Irving Rosenfeld, protagonista memorabile, truffatore dal cuore d’oro e dal riporto indescrivibile, interpretato da un Bale inarrivabile ingrassato per l’occasione di 20 kg. Ma la sua prova e il suo personaggio non sarebbero potuti essere così perfetti senza il giusto spessore degli altri personaggi e le prove di coloro che li hanno interpretati. Amy Adams, in particolare, riesce a conferire la giusta consistenza alla figura dell’amante tormentata ma sempre fedele, nella buona e nella cattiva sorte. Le fa da contraltare la figura di Jennifer Lawrence, che recita bene il ruolo della moglie superficiale e opportunista ma senza quella malizia che solo un’attrice più matura avrebbe potuto restituire. Chiude il giro Bradley Cooper, che film dopo film si sta confermando uno degli attori statunitensi più interessanti (almeno per il genere). David O. Russell li dirige come un maestro che non si lascia mai sfuggire l’orchestra. Grazie alla sua regia sapiente, misurata, impreziosita da qualche brillante spunto tecnico e da un montaggio che conferisce ritmo al risultato finale, ci troviamo di fronte ad un film di puro intrattenimento dove tutto funziona perché “tutto si tiene”. Non è poco. 
Voto: 4 su 5 
(Film visionato il 4 gennaio 2013)

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