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Nuova recensione per: “La mia vita durata 90 anni, scritta a 36, finita di scrivere a 37” di Federico Fabbri

Creato il 22 dicembre 2015 da Soleeluna

20150721_073353_Cover-1-192x300Ne “La mia vita durata 90 anni, scritta a 36, finita di scrivere a 37” Federico Fabbri si racconta. Dalla nascita fino alla morte. Un’autobiografia atipica. Comincia troppo presto ed è vera fino ai 37 anni, l’età attuale di Federico. Per i successivi, e fino ai 90, l’autore immagina. 

Scrivere un’autobiografia è rischioso. L’autore potrebbe dare troppa importanza a fatti della vita privata che per il lettore non sono interessanti. Ma Federico Fabbri è stato abile nell’impreziosire aneddoti del suo passato, con un’ironia originale, mai eccessiva.

Il titolo è già una premessa. L’humour è garantito, quello che resta da cogliere al lettore è il suo lato tagliente.

Ho trovato questa storia una maniera brillante di descrivere un disagio sociale. Federico racconta da protagonista che cosa significa subire il bullismo indiretto. Ma lo fa in maniera divertente.

Mi piace credere che Federico abbia scelto di custodire nella sua mente solo ricordi felici. Da qui, la sua tendenza a comportarsi e a pensare come un adolescente, anche quando non ne ha più l’età.

Non è la storia di un bambino che si trascina la sua stupidità fino alla vecchiaia. Fabbri non è Gump, acclamato perché è poco sveglio ma riesce a compiere grandi prodigi. La sua leggerezza è una scelta consapevole.

Leggere quest’opera è stato divertente e illuminante. Un po’ triste. La fragilità dovrebbe essere compresa e non oppressa.

Lo stile dell’autore è poetico e oserei dire unico. Frasi brevi, parole accostate per assonanza che danno vita a pensieri folli, che celano significati concreti.

Cinque stelle a questa vita, scritta a 36, finita a trentasette e che arrivi a 90 con tutti i riscatti che merita.

Angela Gagliano, 22/12/2015


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