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La nuova traduzione dà maggior dignità alla continuità della storia e ad alcuni giochi di parole che i primi traduttori, Beatrice Masini e Marina Astrologo, non potevano intuire non sapendo quali fossero gli elementi importanti che l'autrice avrebbe sviluppato.
Uno dei pochi errori corretti dalla Salani, come ben ricordano i primi lettori di Harry Potter, è stato il cambio del nome di una delle quattro case di Hogwarts: nella prima edizione infatti c'era Pecoranera modificata in Corvonero quando si sono accorti che lo stemma della scuola di magia aveva la raffigurazione di un corvo e che questa casa si sarebbe poi rivelata importante per la storia (Luna Lovegood è una Corvonero tra l'altro).
Ma l'errore che ha fatto arrabbiare molto i fan, disorientandoli negli ultimi libri quando la questione della discendenza si faceva molto importante, è stata la cattiva traduzione di halfblood e mudblood: mezzosangue e sporco mezzosangue tradotto erroneamente allo stesso modo, ovvero "mezzosangue". I traduttori infatti non hanno tenuto conto della differenza pensando che i due termini esprimessero lo stesso concetto. I mezzosangue sono maghi che nella loro discendenza hanno avuto un babbano (lo stesso Harry ha un nonno babbano da parte di madre). I "Nati da babbani" invece sono maghi nati da una discendenza completamente non maga, come ad esempio Hermione Granger. "Sporco mezzosangue" è un insulto razzista che i purosangue rivolgono ai "nati da babbani". I pureblood (purosangue), infatti, hanno una discendenza tutta formata da maghi (la famiglia Weasley) e alcuni di essi ne vanno fieri e disprezzano chi non è come loro. A completare il quadro ci sono infine i maghinò che hanno maghi in famiglia ma non hanno ereditato alcun potere magico (come Argus Gazza). Queste differenze diventeranno importanti perché la questione del sangue, accennata da Malfoy sin dalle prime apparizioni soprattutto scontrandosi con Hermione, diventa fondamentale per la costruzione della fitta rete di parallelismi con il nazismo a cui la scrittrice britannica ha voluto attingere per rendere la sua idea del "male" che nel mondo magico è rappresentato dall'uomo senza naso: Voldemort.
Ma questa nuova traduzione non è limitata alla correzione degli errori o degli inevitabili refusi:
Dice Bartezzaghi: "Neville Paciock era il nome giusto per il ragazzino pasticcione dell’inizio, non certo per il coraggioso eroe del settimo volume, nonché futuro professore di Erbologia… Fare questi cambiamenti mi è perciò parso come restituire al testo qualcosa che gli era dovuto."
Il famoso linguista infatti ha modificato anche alcuni nomi di protagonisti. Neville Paciock è tornato ad essere Neville Longbottom proprio per i motivi spiegati.Oliver Wood ha preso il posto di Oliver Baston e questa, a mio parere, era una delle traduzioni peggiori. Ogni nome scelto dalla Rowling ha un significato. In questo caso la scrittrice scelse Wood (legno, mazza) in quanto questo personaggio era il capitano della squadra di Quidditch della casa di Grifondoro. Sarà lui infatti, nel primo romanzo, a spiegare le regole di questo sport ad Harry e quindi ai lettori. Tutto sommato, rileggendolo attentamente, soltanto una volta il gioco di parole poteva valere una traduzione così azzardata: quando la professoressa McGrannit minaccia Harry di fargli conoscere "Baston", e lui pensava che lo volesse punire picchiandolo (Vi ricordate quando cavalca la scopa senza permesso a causa di Malfoy e si rivela un formidabile cacciatore?). Stesso discorso vale per Colin Canon, il quale però appare per la prima volta nel secondo romanzo, e il cui sfortunato cognome deriva dalla passione del piccolo mago per la fotografia. Con molta probabilità anche per questo personaggio verrà reintrodotto il nome originale, ovvero Colin Creevey.
E' complicato modificare i nomi soprattutto quando grazie alla versione cinematografica questi si sono impressi nell'immaginario collettivo. Sarebbe stato poco opportuno quindi azzardare nuove traduzioni. Come avrebbe potuto Bartezzaghi chiamare "Dumbledore", ovvero Silente? Dumbledore è una forma arcaica della parola bumblebee (bombo) e doveva dare l'idea di un mago rumoroso e arzillo, tutt'altro che silenzioso quindi . Bombo? No, questo oltre che ricordate troppo un film di Moretti non sarebbe stato all'altezza di un mago così importante. Calabrone? Neanche. Un Mago Calabrone avremmo potuto vederlo in un cartone animato. Me lo figuro un po' impacciato, goffo, e sicuramente bizzarro: non certamente il più grande mago dell'era moderna. La scelta di chiamarlo Silente è è stata criticata da molti fan e addetti ai lavori tra cui Ilaria Katerinov nel saggio sulla traduzione di Harry Potter "Lucchetti babbani e medaglioni magici" edito dalla Camelopardus. Traduzione forse concettualmente errata ma sicuramente molto suggestiva, ed è per questo motivo che è stata mantenuta.
E Silente sia.
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