Francamente non so spiegarmi del ricovero: esami e prove funzionali potevano benissimo essere eseguiti in day hospital, anche perché ero stata sistemata in astanteria (camera a tre letti, ma solo due occupati), anziché in cardiologia.
La mattina appena entrata colloquio con il medico.
Sintomi? Beh, vertigini, vista annebbiata, capogiri, uno svenimento (occasionale), aritmie, senso di soffocamento.
Quando? Prevalentemente al mattino appena alzata, ma anche quando siamo ritornati dalla montagna ed il caldo ci ha letteralmente aggrediti con la sua cappa.
Assumo diuretici? No
Antidepressivi? Nemmeno.
Barbiturici? Per l’amor del cielo…assolutamente NO.
Parkinson e gravidanza sono escluse.
Tiroide? Certo…allora controlliamo,assieme ad un bell’esame del sangue per vedere la concentrazione di calcio, magnesio e potassio.
Dieta? Gli spiego che sono vegana, e che assumo molta frutta e verdura e che compenso le carenze di vitamina B12 con integratori. (molto bene! :-) )
Beve? Certo, e in questo periodo anche molto spesso.
Alcool? Un bicchiere scarso di rosso al pasto di mezzogiorno, qualche volta una birra, superalcolici molto raramente.
Caffè? Un paio al giorno (posso aumentare la dose! )
Allergie? Nessuna che io sappia, e nemmeno intolleranze alimentari.
Malattie pregresse? Epatite, ma non so ricordare di che tipo si tratti, anche perché quando l’ho contratta probabilmente non si diagnosticava ancora il gruppo.
Lui scrive, scrive, scrive….
Già al sabato prelievo di sangue ed holter, da tenere per 24 ore di seguito (un fastidio, specie alla notte).
Ulteriore capogiro, ma quando ad una con la diastolica al minimo prelevano sangue, ovvio che la pressione cali ulteriormente, specie quando è stato il momento di alzarsi.
Domenica riposo e lunedì prove funzionali (ECG normale e sotto sforzo).
In ospedale non dormo bene, ma è solo per il fatto che sono abituata al mio letto (infatti mi succede anche a Milano, i primi giorni). La vicina di stanza poi ronfa :-) .
Poi la solita routine: sveglia prestissimo (ma pure a casa lo faccio), per la misurazione della temperatura e, solo per me, per la misurazione della pressione e la pillola per la tiroide.
Poi la colazione, le pulizie, la visita del medico ecc ecc.
Le giornate sembrano eterne:mi reco al bar per un caffè (ottimo!) e per l’acquisto dei quotidiani. Poco distante c’è anche uno sportello bancario ed un piccolo internet point, ma ho preferito collegarmi ad internet direttamente dal cellulare,anche se ho cercato di risparmiare la batteria, pur possedendone una esterna per cinque ricariche. Poi, finalmente, l’orario di visita. Mio marito è venuto tutte le volte che gli era consentito, poi qualche amica ed un ex collega, almeno ho potuto scambiare qualche parola, dato che la vicina era praticamente muta, nonostante cercassi di instaurare un rapporto: ho desistito presto, pensando di infastidirla.
Alla sera ci sarebbe anche stata la saletta con la televisione, ma la maggior parte delle persone seguivano programmi che non mi interessavano, quindi non restava che leggere o riempire schemi di sudoku, visto che in stanza il cellulare non prendeva.
Finalmente la diagnosi: una leggera brachicardia, dovuta all’ipotiroidismo, un leggero aumento della dose di Eutirox, soliti consigli di bere molto, di aumentare leggermente la dose di sale nei cibi (in effetti da tempo non salo più quasi nulla),di concedermi un paio di caffè in più (questo molto volentieri!), non prendere per qualche tempo, ma a solo scopo precauzionale, le solite pastiglie di potassio.
Ciao, ospedale…a non rivederci!
E, per qualche giorno, in montagna al fresco.
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