Come alcune di voi sapranno (se hanno letto i giornali o se sono di zona), a Milano Victoria’s Secrets ha aperto una manciata di corner, questo agosto, nei punti “strategici” dello shopping: Corso Buenos Aires, Stazione Centrale, Corso Vercelli, via Torino (se non sbaglio).
Io che mi aspettavo chissà cosa, avendone sentito parlare in toni entusiastici da chi ha visitato gli shop all’estero, ero impaziente di andare a curiosare e invece… la delusione totale.
Anzi, una tristezza esagerata.
Prima di tutto, la qualità della merce esposta: pareva di stare alla sagra del cheap e dello zoccolame.
Angoli intasati di odori da sexy shop (il profumo “tease”, o roba del genere… un incrocio tra l’olio di cocco alla Miami Beach e le fragranze finto-olistiche dove le note floreali si perdono nel troppo dolce, e opprimente. E poi tessuti acrilici e sintetici, e plastica OVUNQUE.
Ma che manco le peggio cinesate!
code all’apertura dello store di Via Torino… la gente non ce la fa.
(Fonte: Milano Today)
Che poi, la roba dei cinesi almeno è giustificata dal prezzo, nell’essere scadente, da Vic non possiamo dire nemmeno quello: i prezzi sono da “wanna be Angel, se spendo abbastanza, e ci credo abbastanza, magari mi ci trasformo”.
Gli angeli, poi, erano tutti in vacanza, e quello che è restato sono commesse indecise fra il look “zoccola di periferia” e il più apertamente “moira Orfei de noantri”.
Ora, io capisco che per vendere il sesso devi far venire in mente il sesso, ma così è veramente troppo, fai passare quel poco di poesia che ancora ci poteva stare …
Persino il butta-dentro/buttafuori (in un negozio di 20 mq mi dite a cosa serve, se non a far diventare ancora più claustrofobiche le clienti??) acquistava un’aria “sospetta”, così come i due commessi maschi. Voglio dire: in un negozio di lingerie spinta?? Per quale motivo, di grazia, mettete commessi maschi in un negozio di lingerie da donna, scusatemi… per offrire supporto morale ai pochi uomini disperati che devono affrontare la tortura di entrare al seguito di fidanzate con la bava alla bocca o, dio li scapi, da soli in cerca di un regalo per la femmina di turno? – non lo so, chiamatemi acida e c’avete anche ragione, ma il tutto mi ha fatto solo una estrema tristezza.
E infine la concentrazione di commessi per metro quadro: una roba insostenibile. Da far apparire quelli di Sephora e Kiko dei dilettanti del guerrilla commessing, giuro. Asfissianti.
Più dei profumi cheap e del tripudio di fantasie leopardate su tessuto sintetico.
Più della combinazione nero-oro-fucsia che, d’un tratto, m’è venuta così a noia che la prenderei a sberle.
fonte: stilealfemminile.it
L’unica cosa che avrei comprato, erano un paio di mutande in finto cotone, con la scritta “Victoria’s Secrets” sul derrière, prontamente ribattezzate “le mutande del ciclo” perché si… erano esattamente quel tipo di mutande, che metti quando hai voglia di “stare comoda” (diciamo così, voi ragazze sapete di cosa parlo, i maschietti se non lo sapranno mai è meglio)… ma visto l’investimento in pecunia che avrei dovuto farci, anche no: me ne resto più contenta col mio paio di OVS, 2,99€ con fantasia di gattini.. che almeno mi mettono allegria.
Insomma: bocciatissimo e stra-bocciatissimo, non ci metterò mai più piede neanche sotto tortura.
Ma se voi volete dilettarvi andateci, e poi venite a raccontarmi come vi ci siete trovate!