Da Domenica 27 Maggio a Sabato 2 Giugno 2012, Alberto Cavedon, speleosub vicentino, supportato da un’equipe di tecnici provenienti da tutta Italia e Svizzera, ha ripreso le esplorazioni nella risorgenza di Su Gologone nel comune di Oliena.
Tutto è iniziato nell’estate del 2009, quando la Scuola Nazionale di Speleologia Subacquea della Società Speleologica Italiana, unitamente all’associazione ASSO di Roma, contattano Alberto per proseguire le esplorazioni profonde nella risorgenza, interrotte nel 1998 da O.Isler.
Nel Maggio 2010 con una spedizione durata 10 giorni, Alberto sposta il limite precedente sino alla profondità di -135m, aumentando di 155 m la lunghezza della grotta. Purtroppo durante l’immersione di punta, per un malore perdeva la vita l’amico Paolo Costa. Non è la prima vittima a Su Gologone: nel 1992, durante una immersione ricompressiva terapeutica, moriva Jacques Brasey (Tom Pouce).
L’anno successivo, sempre nel mese di Maggio, Alberto organizza un’altra spedizione con i medesimi amici della precedente, ma, purtroppo, le condizioni della grotta non erano tali da consentire immersioni in sicurezza. Saggiamente si decideva di annullare l’attività e rimandare il tutto all’anno successivo.
Quest’anno, nella settimana sopra citata, anche se le condizioni di visibilità e corrente non erano ottimali come nel 2010, Alberto decideva di affrontare ugualmente la risorgenza per portare avanti le esplorazioni.
Il diario di quest’ultima impresa si può riassumere così:
- Domenica 27 Maggio Hubert e Sabastien sagolano la risorgenza dalla superficie fino a – 80m, effettuando un aggiornamento del rilievo;
- Lunedì 28 Maggio, Alberto e Stefano (questo ultimo nella veste di videoperatore), sistemano le linee di sicurezza e decompressione con 5 bombole disposte lungo il percorso. Il Cavedon stende la sagola da – 80m fino a – 104 m
- Mercoledì 30 Maggio l’equipe svizzera prosegue i rilievi all’interno della cavità; Alberto e Stefano, oltre a effettuare filmati e fotografie, sistemano e riposizionano le bombole di sicurezza e decompressione;
- Venerdì 1 Giugno, poco prima che Alberto si immerga, il livello dell’acqua e la corrente aumentano improvvisamente, probabilmente a causa delle intense precipitazioni del giorno precedente. Dopo un consulto con Francesco Murgia, esperto geologo e speleologo, studioso della sorgente, si decide congiuntamente di sospendere l’attività, rimandando ai giorni successivi.
- Sabato 2 Giugno, essendo migliorate le condizioni di portata di Su Gologone, continuamente monitorate, si decide di riprendere le immersioni, effettuando la punta esplorativa. Alle 11,45 Alberto si immerge con un rebreather Megalodon e una bombola da 20 lt di bail out con una miscela ternaria. E’ previsto il rendez-vous con Stefano dopo circa 60’ a – 80m. Una seconda squadra con Leo e Massimo raggiungeranno i due dopo 90’ dalla partenza per recuperare le bombole disposte lungo il percorso nei giorni precedenti. Alberto, dopo aver raggiunto il precedente limite del 2010, con grandi difficoltà a causa di una violenta corrente presente nelle strettoie, stende 45 m di nuova sagola guida, risalendo da -135m a -131, fermandosi in corrispondenza di una stretta e alta frattura impossibile da superare a causa delle sue dimensioni. Suo malgrado, Alberto è costretto a rientrare, controllando però, inutilmente, eventuali altre possibilità di prosecuzione. Incontrato Stefano, Cavedon inizia la lunga e delicata fase decompressiva. Dopo 360’ totali dall’inizio dell’immersione, Alberto rivede finalmente la superficie, accolto dagli applausi dei numerosi spettatori.
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