Gli enti avranno 15 giorni di tempo dalla pubblicazione dei relativi decreti per avviare i corsi che, a questo punto dovrebbero partire entro i primi di dicembre. Gli enti hanno l’obbligo di comunicare alla Regione l’avvio dei corsi, così come sono obbligati a pubblicare il bando di selezione dei partecipanti. La prima novità sostanziale sta nel taglio del monte ore, pari al 10 per cento. Gli enti devono essere in regola con le norme di accreditamento e i corsi, nella precedente annualità, non devono essere stati oggetto di revoca. Obbligatorio aderire al «patto di integrità», varato dall’assessorato per garantire trasparenza e legalità, così come l’autorizzazione è subordinata alle informative prefettizie in materia di antimafia.
Un altro passaggio fondamentale è l’obbligo di costituire due conti correnti: su uno affluiranno i trasferimenti per coprire le spese del personale, sull’altro quelli per i costi di gestione. Questi ultimi non potranno superare il 20 per cento del finanziamento. L’erogazione avverrà in più tranche: un primo acconto del 25% potrà essere richiesto all’avvio dei corsi; un secondo potrà essere concesso se almeno il 70% delle attività d’aula sono iniziate. Il saldo sarà erogato solo alla rendicontazione finale. E dopo i recenti dubbi sollevati per alcune polizze fidejussorie stipulate in Romania, le garanzie fornite dagli enti (pari all’intero importo del finanziamento) dovranno essere rilasciate esclusivamente da soggetti riconosciuti dall’Isvap e che non abbiano contestazioni pendenti da parte dello stesso Istituto di vigilanza.
Il decreto prevede anche garanzie per il personale, in forte esubero nel settore (stimati fra 600 e 1200 unità). Gli enti infatti dovranno attingere allo speciale albo del personale docente e non docente assunto a tempo indeterminato entro il 31 dicembre 2008, pena la revoca del finanziamento. Rischio di revoca anche per gli enti che, in presenza di esuberi, non abbiano adottato adeguati modelli organizzati e gestionali.
Stop a corsi che, nella passata edizione si sono conclusi con meno di 5 allievi per l’ambito Forgio – Formazione Giovani) o un numero variabile fra 3 e 4 per quelli dell’ambito Fas – Formazione ambiti speciali (diversamente abili, detenuti, soggetti in situazione di svantaggio). I trasferimenti di sede dei corsi possono essere autorizzati dall’Amministrazione solo in presenza di motivazioni adeguate.
Previste regole ferree per la registrazione delle presenze per evitare corsi-fantasma (i registri saranno cartacei e informatici), e confermati i limiti di età già previsti (minimo 18 anni, massimo 35 con alcune eccezioni). Le attività formative dovranno concludersi entro il 31 luglio 2014, ai corsisti che hanno completato il percorso verrà riconosciuta un’indennità di 4 euro e non più gli attuali 4,20.