- L’organizzazione ragno, la quale possiede una testa centrale che impartisce ordini con la pretesa che vengano eseguiti dalle parti periferiche del corpo. In tale modello prevale la gerarchia e la leadership autoritaria ed è assente il coinvolgimento e la partecipazione delle persone al processo decisionale. Le persone non coinvolte, destinatarie delle decisioni, reagiscono in modo negativo e quelle che partecipano esprimono uno scarsa passione ed impegno. Questo modello sottovaluta la partecipazione democratica. - L’organizzazione stella marina, la quale si è imposta all’attenzione attraverso testimonianze tangibili, è caratterizzata dall’assenza di una testa centrale, rappresentata da unità operative indipendenti e flessibili, e della leadership che viene esercitata da tutti i membri della comunità. Tale modello non è facile da attuare in modo completo nelle organizzazioni complesse e nei partiti che hanno bisogno di identificarsi in una leadership autorevole, capace ed in grado di esprimere una visione condivisa. Al contrario le caratteristiche della stella marina possono essere adottate per valorizzare le persone e la partecipazione di massa alla vita democratica. Circoli Pd e territorio Il circolo Pd è una struttura decentrata con pochi livelli gerarchici che ha bisogno a sua volta di decentrarsi rispetto agli elettori ed agli iscritti al fine di ascoltare le opinionie le riflessioni, di capire il disagio sociale e trovare insieme le soluzioni possibili. La scarsa mobilitazione e partecipazione alla vita del circolo è la conseguenza della bassa fiducia che i cittadini ripongono nei partiti e del tipo di organizzazione che il circolo si è dato. Per avviare il processo di cambiamento dal basso e dal territorio occorre ridisegnare i fattori essenziali del modello di organizzazione del Circolo: leadership cooperativa, organizzazione snella e veloce, strategia con obiettivi chiari e tempi certi, metodo di lavoro che si fonda sulle comunità, l’uso delle energie e delle risorse in direzione del cambiamento e non della difesa dello status quo. Il modello stella marina può essere realizzato nei circoli Pd attraverso la costituzione di comunità di passione o di entusiasmo (così definita da alcuni studiosi)focalizzate su un argomento specifico scelto dai membri. Le comunità si caratterizzanoper i seguenti elementi: - sono costituite secondo le proposte delle persone, le quali scelgono spontaneamente la comunità alla quale aderire; - il portavoce della comunità è eletto dai membri; - gli obiettivi sono stabiliti dalla comunità; - la comunità è dotata di autonomia nel perseguire gli obiettivi prestabiliti; - la solidarietà è il valore che contraddistingue le comunità; - il coordinatore e gli organi del circolo mantengono con le comunità rapporti di coordinamento e di collaborazione. In una intervista recente, pubblicata su l’Unità il 28 maggio, Pierluigi Bersani parla di un Pd aperto alla società civile, ai movimenti ed alle associazioni. La dichiarazione di Bersani che condivido pienamente esprime la strategia del Pd da perseguire a livello centrale e periferico. Un ruolo importante in questo contesto deve essere svolto dai Circoli del Pd, i quali rappresentano l’unità territoriale di base che svolge attività politica e si rapporta con gli elettori e gli iscritti al partito nel territorio di competenza. Dall’attuazione efficace della politica dei Circoli derivano i consensi al partito anche se su di essi influiscono anche le scelte effettuate a livello centrale e la qualità della comunicazione offerta ai cittadini. Per tale motivo occorre ripensare con urgenza i circoli del Pd, stabilire nuove regole, utilizzare nuovi strumenti per avviare un grande cambiamento che coinvolga gli iscritti e gli elettori di uno specifico territorio, tenendo conto dell’incessante cambiamento del pianeta e dei problemi sociali dell’area di competenza. Inoltre, occorre eliminare i limiti, di cui se ne indicano alcuni tra i più imporanti, che si frappongono ad una gestione libera, democratica ed efficace del circolo: - La ricercacostante di consensi all’interno del Partito sottovaluta l’importanza di recuperare consensi all’esterno nella società civile e genera conflitti e divisioni non facilmente componibili; -L’obiettivo di lavorare per la propria sopravvivenza ed ascesa politica pone in secondo piano il processo di formazione ed attuazione della strategia del circolo, l’adattamento continuo ai cambiamenti che avvengono nella società e la possibilità di lavorare con gli altri e per gli altri; - Il controllo e l’interferenza delle correnti nella vita del circolo è un ulteriore motivo di divisione che blocca la crescita e l’adesione libera e responsabile delle persone al Pd. Fattori di cambiamento La prima condizione da considerare è l’unità all’interno del circolo per utilizzare al meglio tutte le risorse e le capacità disponibili della struttura. A tal fine occorre cambiare le regole del Congresso Provinciale e Comunale che prevedono una partecipazione diretta dei circoli con proprie liste che si ispirano a determinate componenti. Bersani nell’ultimo congresso ha proposto di cambiare le regole al fine di prevedere una partecipazione diretta dei circoli alla vita del Partito. La finalità della proposta è nobile ma crea dei problemi in quanto la competizione non dilazionabile nel momento congressuale si trasforma dopo in divisione stabile tra i quadri. Pertanto, è necessario cambiare le regole del Congresso è prevedere la presentazione di liste provinciali o comunali nei Congressi territoriali. Tale regola attenua le disgregazioni che accompagnano la vita del circolo. Viene spontanea la domanda: Unità su che cosa e per quali finalità? Ritengo che l’unità possa e debba realizzarsi sui valori (solidarietà, uguaglianza, democrazia, visione) e obiettivi condivisi che stanno alla base del processo fondativo del Pd. Le finalità da perseguire sono rappresentate dalla visione di una società giusta ed equa. Si ritiene necessario ispirare i comportamenti ed i rapporti alla cultura della trasparenza, della sincerità e della franchezza. Le bugie e l’opacità non consolidano l’appartenenza al Pd e creano una falsa rappresentazione della realtàche inficiail processo decisionale ed allontana le persone nel momento in cui scoprono di essere stati oggetto di bugie strumentali.La sincerità è un fattore non sostituibile per realizzare proficui rapporti di stima e di fiducia che stanno alla base dell’unità del circolo nel perseguire gli obiettivi programmati. Al Circolo compete organizzare il tesseramento e la propaganda del partito. Queste attività da sole, anche se realizzate bene, non sono sufficienti a costruire un modello di circolo aperto alla società e partecipato. Gli incarichi tradizionali dell’esecutivo che non creano valore e rispondono ad esigenze di equilibrio interno vanno eliminati e sostituiti con responsabilità nuove che rispondono alle necessità della società civile. L’obiettivo è quello di realizzare un sistema aperto ed una struttura da top-down a bottom-up che favorisce le decisioni prese alla periferia (comunità) del sistema (circolo) per affrontare i problemi più complessi alla presenza di pochi elementi di controllo dall’alto. Occorre realizzare progetti di bottom-up utilizzando le conoscenze delle persone, le relazioni, la creatività e la capacità di pensare oltre l’equilibrio raggiunto perché ogni cosa ed ogni processo sono migliorabili e le nuove tecnologie, le quali vanno utilizzate per creare una partecipazione virtuale ed orizzontale dal bassoe non per comunicazioni unidirezionali dall’alto (es. groups.google, blog del circolo). Per arrivare alla costituzione delle comunità di passione occorre pazienza, impegno e conoscenza delle persone e dei temi di loro gradimento. Pertanto, si rende necessario effettuare nel territorio di competenza inchieste, interviste, questionari e relazioni personalizzate a campione nei borghi, analizzare e valutare i risultati di tali interventi ed invitarele persone più disponibili a collaborare nelle comunità. Si potrebbe adottare la banca del tempo per conoscere la disponibilità delle persone a lavorare nelle comunità. Inoltre, i problemi esposti dalle famiglie potrebbero trovare soluzione nel circolo (sostegno scolastico, consumi, virus nel PC, biblioteca virtuale, tempo libero ed altro). In sintesi occorre co-creare valore per le comunità locali. La proposta non è chiusa in quanto completa e priva di spazi di confronto e dialogo perché occorre valutarla ed adattarla al contesto territoriale di ciascun circolo senza perdere di vista l’obiettivo principale, sostenuto da Pierluigi Bersani nell’intervista pubblicata su l’Unità del 17 giugno 2012: “Al mio partito chiedo di avere coraggio. Un partito di governo deve aprirsi, coinvolgere, ascoltare, ma poi deve decidere. Con nettezza”. I circoli sono titolari di un ruolo strategico importante perché rappresentano il primo anello della catena di partecipazione alla vita politica nella quale si organizza la partecipazione responsabile e consapevole degli iscritti e degli elettori, svolgono le funzioni contenute nell’art. 49 della Costituzione, sono contro la trasformazione dei partiti in comitati elettorali che gravitano intorno ai notabili di turno (rischio attuale). Le responsabilità dei Circoli vanno sostenute con interventi di finanziamento migliori rispetto a quelli attuali, tenendo conto dei loro miglioramenti gestionali da rilevarsi tramite l’analisi dei risultati elettorali conseguiti nel territorio di competenza. La speranza è quella di creare con il nostro impegno tante stelle marine nei circoli al servizio dei cittadini e del paese, rafforzando così il rapporto tra il Partito Democratico e le comunità locali.
- L’organizzazione ragno, la quale possiede una testa centrale che impartisce ordini con la pretesa che vengano eseguiti dalle parti periferiche del corpo. In tale modello prevale la gerarchia e la leadership autoritaria ed è assente il coinvolgimento e la partecipazione delle persone al processo decisionale. Le persone non coinvolte, destinatarie delle decisioni, reagiscono in modo negativo e quelle che partecipano esprimono uno scarsa passione ed impegno. Questo modello sottovaluta la partecipazione democratica. - L’organizzazione stella marina, la quale si è imposta all’attenzione attraverso testimonianze tangibili, è caratterizzata dall’assenza di una testa centrale, rappresentata da unità operative indipendenti e flessibili, e della leadership che viene esercitata da tutti i membri della comunità. Tale modello non è facile da attuare in modo completo nelle organizzazioni complesse e nei partiti che hanno bisogno di identificarsi in una leadership autorevole, capace ed in grado di esprimere una visione condivisa. Al contrario le caratteristiche della stella marina possono essere adottate per valorizzare le persone e la partecipazione di massa alla vita democratica. Circoli Pd e territorio Il circolo Pd è una struttura decentrata con pochi livelli gerarchici che ha bisogno a sua volta di decentrarsi rispetto agli elettori ed agli iscritti al fine di ascoltare le opinionie le riflessioni, di capire il disagio sociale e trovare insieme le soluzioni possibili. La scarsa mobilitazione e partecipazione alla vita del circolo è la conseguenza della bassa fiducia che i cittadini ripongono nei partiti e del tipo di organizzazione che il circolo si è dato. Per avviare il processo di cambiamento dal basso e dal territorio occorre ridisegnare i fattori essenziali del modello di organizzazione del Circolo: leadership cooperativa, organizzazione snella e veloce, strategia con obiettivi chiari e tempi certi, metodo di lavoro che si fonda sulle comunità, l’uso delle energie e delle risorse in direzione del cambiamento e non della difesa dello status quo. Il modello stella marina può essere realizzato nei circoli Pd attraverso la costituzione di comunità di passione o di entusiasmo (così definita da alcuni studiosi)focalizzate su un argomento specifico scelto dai membri. Le comunità si caratterizzanoper i seguenti elementi: - sono costituite secondo le proposte delle persone, le quali scelgono spontaneamente la comunità alla quale aderire; - il portavoce della comunità è eletto dai membri; - gli obiettivi sono stabiliti dalla comunità; - la comunità è dotata di autonomia nel perseguire gli obiettivi prestabiliti; - la solidarietà è il valore che contraddistingue le comunità; - il coordinatore e gli organi del circolo mantengono con le comunità rapporti di coordinamento e di collaborazione. In una intervista recente, pubblicata su l’Unità il 28 maggio, Pierluigi Bersani parla di un Pd aperto alla società civile, ai movimenti ed alle associazioni. La dichiarazione di Bersani che condivido pienamente esprime la strategia del Pd da perseguire a livello centrale e periferico. Un ruolo importante in questo contesto deve essere svolto dai Circoli del Pd, i quali rappresentano l’unità territoriale di base che svolge attività politica e si rapporta con gli elettori e gli iscritti al partito nel territorio di competenza. Dall’attuazione efficace della politica dei Circoli derivano i consensi al partito anche se su di essi influiscono anche le scelte effettuate a livello centrale e la qualità della comunicazione offerta ai cittadini. Per tale motivo occorre ripensare con urgenza i circoli del Pd, stabilire nuove regole, utilizzare nuovi strumenti per avviare un grande cambiamento che coinvolga gli iscritti e gli elettori di uno specifico territorio, tenendo conto dell’incessante cambiamento del pianeta e dei problemi sociali dell’area di competenza. Inoltre, occorre eliminare i limiti, di cui se ne indicano alcuni tra i più imporanti, che si frappongono ad una gestione libera, democratica ed efficace del circolo: - La ricercacostante di consensi all’interno del Partito sottovaluta l’importanza di recuperare consensi all’esterno nella società civile e genera conflitti e divisioni non facilmente componibili; -L’obiettivo di lavorare per la propria sopravvivenza ed ascesa politica pone in secondo piano il processo di formazione ed attuazione della strategia del circolo, l’adattamento continuo ai cambiamenti che avvengono nella società e la possibilità di lavorare con gli altri e per gli altri; - Il controllo e l’interferenza delle correnti nella vita del circolo è un ulteriore motivo di divisione che blocca la crescita e l’adesione libera e responsabile delle persone al Pd. Fattori di cambiamento La prima condizione da considerare è l’unità all’interno del circolo per utilizzare al meglio tutte le risorse e le capacità disponibili della struttura. A tal fine occorre cambiare le regole del Congresso Provinciale e Comunale che prevedono una partecipazione diretta dei circoli con proprie liste che si ispirano a determinate componenti. Bersani nell’ultimo congresso ha proposto di cambiare le regole al fine di prevedere una partecipazione diretta dei circoli alla vita del Partito. La finalità della proposta è nobile ma crea dei problemi in quanto la competizione non dilazionabile nel momento congressuale si trasforma dopo in divisione stabile tra i quadri. Pertanto, è necessario cambiare le regole del Congresso è prevedere la presentazione di liste provinciali o comunali nei Congressi territoriali. Tale regola attenua le disgregazioni che accompagnano la vita del circolo. Viene spontanea la domanda: Unità su che cosa e per quali finalità? Ritengo che l’unità possa e debba realizzarsi sui valori (solidarietà, uguaglianza, democrazia, visione) e obiettivi condivisi che stanno alla base del processo fondativo del Pd. Le finalità da perseguire sono rappresentate dalla visione di una società giusta ed equa. Si ritiene necessario ispirare i comportamenti ed i rapporti alla cultura della trasparenza, della sincerità e della franchezza. Le bugie e l’opacità non consolidano l’appartenenza al Pd e creano una falsa rappresentazione della realtàche inficiail processo decisionale ed allontana le persone nel momento in cui scoprono di essere stati oggetto di bugie strumentali.La sincerità è un fattore non sostituibile per realizzare proficui rapporti di stima e di fiducia che stanno alla base dell’unità del circolo nel perseguire gli obiettivi programmati. Al Circolo compete organizzare il tesseramento e la propaganda del partito. Queste attività da sole, anche se realizzate bene, non sono sufficienti a costruire un modello di circolo aperto alla società e partecipato. Gli incarichi tradizionali dell’esecutivo che non creano valore e rispondono ad esigenze di equilibrio interno vanno eliminati e sostituiti con responsabilità nuove che rispondono alle necessità della società civile. L’obiettivo è quello di realizzare un sistema aperto ed una struttura da top-down a bottom-up che favorisce le decisioni prese alla periferia (comunità) del sistema (circolo) per affrontare i problemi più complessi alla presenza di pochi elementi di controllo dall’alto. Occorre realizzare progetti di bottom-up utilizzando le conoscenze delle persone, le relazioni, la creatività e la capacità di pensare oltre l’equilibrio raggiunto perché ogni cosa ed ogni processo sono migliorabili e le nuove tecnologie, le quali vanno utilizzate per creare una partecipazione virtuale ed orizzontale dal bassoe non per comunicazioni unidirezionali dall’alto (es. groups.google, blog del circolo). Per arrivare alla costituzione delle comunità di passione occorre pazienza, impegno e conoscenza delle persone e dei temi di loro gradimento. Pertanto, si rende necessario effettuare nel territorio di competenza inchieste, interviste, questionari e relazioni personalizzate a campione nei borghi, analizzare e valutare i risultati di tali interventi ed invitarele persone più disponibili a collaborare nelle comunità. Si potrebbe adottare la banca del tempo per conoscere la disponibilità delle persone a lavorare nelle comunità. Inoltre, i problemi esposti dalle famiglie potrebbero trovare soluzione nel circolo (sostegno scolastico, consumi, virus nel PC, biblioteca virtuale, tempo libero ed altro). In sintesi occorre co-creare valore per le comunità locali. La proposta non è chiusa in quanto completa e priva di spazi di confronto e dialogo perché occorre valutarla ed adattarla al contesto territoriale di ciascun circolo senza perdere di vista l’obiettivo principale, sostenuto da Pierluigi Bersani nell’intervista pubblicata su l’Unità del 17 giugno 2012: “Al mio partito chiedo di avere coraggio. Un partito di governo deve aprirsi, coinvolgere, ascoltare, ma poi deve decidere. Con nettezza”. I circoli sono titolari di un ruolo strategico importante perché rappresentano il primo anello della catena di partecipazione alla vita politica nella quale si organizza la partecipazione responsabile e consapevole degli iscritti e degli elettori, svolgono le funzioni contenute nell’art. 49 della Costituzione, sono contro la trasformazione dei partiti in comitati elettorali che gravitano intorno ai notabili di turno (rischio attuale). Le responsabilità dei Circoli vanno sostenute con interventi di finanziamento migliori rispetto a quelli attuali, tenendo conto dei loro miglioramenti gestionali da rilevarsi tramite l’analisi dei risultati elettorali conseguiti nel territorio di competenza. La speranza è quella di creare con il nostro impegno tante stelle marine nei circoli al servizio dei cittadini e del paese, rafforzando così il rapporto tra il Partito Democratico e le comunità locali.
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