Tuttavia Gabriel, che sarà con tutta probabilità il candidato della SPD alle elezioni del 2017, si sta già muovendo come tale, prendendo le distanze dalla politica estera della Merkel: «Per l’Ucraina serve una soluzione politica. Sanzioni più severe alla Russia? Servirebbero solo a complicare la situazione: non riesco capire come ci aiuterebbero ad andare avanti economicamente».
Gabriel ha comunque confermato il suo sostegno alla linea del dialogo con Putin, che la Merkel e il ministro degli Esteri Frank-Walter Steinmeier, altra figura di alto livello nella SPD, hanno seguito: «E’ giusto che Angela Merkel e Frank-Walter Steinmeier si stiano concentrando sul dialogo e non solo sul confronto, come fa qualcun altro – riferendosi poi alla NATO – che sbaglia completamente a reagire con una continua dimostrazione di forza al confine con la Russia».
Non è la prima volta che Gabriel critica Angela Merkel sulla gestione della crisi in Ucraina. La scorsa estate, intervistato dal quotidiano tedesco Rheinische Post, pur attribuendo a Mosca gravi colpe per la guerra nell’ex repubblica sovietica, aveva sottolineato come non era stata una mossa intelligente dare agli ucraini l’impressione di dover decidere tra la Russia e l’Ue.
Dal canto suo anche lo stesso Steinmeier, che volerà a Mosca e Kiev la prossima settimana, sembra in parte sposare la linea morbida di Gabriel: in un’intervista al giornale Welt am Sonntag ha dichiarato che la pressione economica sulla Russia è già altissima, e di ritenere inutile il varo di altre sanzioni da parte dell’Ue. Il ministro degli Esteri ritiene infatti che le sanzioni stiano danneggiando la Russia molto più che la Germania: «Solo il quattro per cento del commercio estero tedesco è con la Russia, anche se ammetto che alcuni settori sono stati colpiti duramente. Ma Mosca non sarà in grado di andare avanti così per molto».