Domani escono due album che si annunciano parecchio interessanti: Build a Rocket Boys degli Elbow, gruppo inglese famoso solo in patria, un po' pomposo ma l'unico in grado di raccogliere l'eredità di Peter Gabriel nel creare un pop complesso al limite tra orchestralità e sperimentazione, e Civilian del duo americano Wye Oak, lui con le chitarre sporche e profonde del post-rock e lei con una voce non originalissima, ma sofferta e incisiva, che nel lavoro precedente, il bellissimo The Knot, emergeva in maniera potente e vagamente retrò (e a vederla così, come qui sopra, sembra una bellezza fragile alla Suzanne Vega). Di entrambi i lavori si potevano già sentire i primi singoli tempo fa, qui per gli Elbow e qui per i Wye Oak. Poi domani esce anche Collapse Into Now dei REM, che a occhio, da ciò che si è sentito nei download gratuiti messi a disposizione dal gruppo sul sito ufficiale, sembra meglio degli ultimi album dalla band, per quanto decisamente rivolto al passato, ché tanto il futuro per loro non è più una palla di cannone accesa, anche se giornali e tv fanno finta che non sia così.
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Domani escono due album che si annunciano parecchio interessanti: Build a Rocket Boys degli Elbow, gruppo inglese famoso solo in patria, un po' pomposo ma l'unico in grado di raccogliere l'eredità di Peter Gabriel nel creare un pop complesso al limite tra orchestralità e sperimentazione, e Civilian del duo americano Wye Oak, lui con le chitarre sporche e profonde del post-rock e lei con una voce non originalissima, ma sofferta e incisiva, che nel lavoro precedente, il bellissimo The Knot, emergeva in maniera potente e vagamente retrò (e a vederla così, come qui sopra, sembra una bellezza fragile alla Suzanne Vega). Di entrambi i lavori si potevano già sentire i primi singoli tempo fa, qui per gli Elbow e qui per i Wye Oak. Poi domani esce anche Collapse Into Now dei REM, che a occhio, da ciò che si è sentito nei download gratuiti messi a disposizione dal gruppo sul sito ufficiale, sembra meglio degli ultimi album dalla band, per quanto decisamente rivolto al passato, ché tanto il futuro per loro non è più una palla di cannone accesa, anche se giornali e tv fanno finta che non sia così.
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