Sfumature del deserto, pubblicato da Gammarò edizioni nel 2010, è il romanzo d'esordio di Simona Liubicich.
In un momento storico in cui si parla tanto del medio oriente, in cui i nostri telegiornali un giorno si ed uno no ci mostrano le immagini di quei paesi devastati dalle guerre, Simona Liubcich ci racconta una storia d'amore prima di tutto per se stessi e poi per l'altro.
Elena è una donna che ha avuto tutto dalla vita, comprese delusioni e sofferenze, e da tutto questo trova una via di fuga andando in missione in Iraq, e sarà lì, fra mille difficoltà, che riscoprirà se stessa ed uno spiraglio per il futuro.
Il romanzo si snoda su due piani, il primo narrativo con la storia di Elena, il secondo più descrittivo, quasi un reportage o un saggio, sugli aspetti socio-politici, storico-geografici del medioriente. Purtroppo però i due piani non riescono mai ad incrociarsi ed a fondersi in un narrato fluido ed accattivante, ma rimangono sempre ben delimitati rendendo purtroppo la narrazione a singhiozzi.
I personaggi sembrano sempre sul punto di uscire dalle pagine e materializzarsi davanti al lettore, per via delle belle descrizioni, ma all'ultimo minuti rimangono incastrati, come bassorilievi nel marmo, poiché manca sempre quel “quid” che li renda vivi ed unici.
La trama seppur molto delicata, risulta a tratti non troppo originale e scontata, e la scelta narrativa della prima persona impedisce all'autrice di ampliare la narrazione approfondendo le crescite personali anche dei tanti altri personaggi, che spesso vengono solo citati, come comparse sul palco, che in breve spariscono senza lasciare traccia.
E' da notare che “sfumature del deserto” è solo il primo esordio di questa autrice che, a mio modesto parere, ha tutte le potenzialità per migliorare la sua formazione letteraria ed emergere in questo mondo.
Senza aggiungere altro lascio la parola all'autrice che, come sempre, ci ha rilasciato una breve intervista.
Ciao Flavia, innanzitutto volevo ringraziarti per questa bellissima intervista che spero leggeranno in tante, è splendido stare qui “virtualmente” insieme a te a chiacchierare come fossimo in un salotto che io immagino moderno, con divani in pelle nera ed un tavolino basso in plexi e cristallo; io sto sorseggiando il mio cocktail preferito, il Mohito, vestita come quasi sempre, di nero (per mascherare i chili di troppo!).
“Sfumature del deserto”, come ho dichiarato in altre interviste, nasce in un periodo oscuro della mia vita; ero appena stata operata ad un rene per un problema piuttosto serio e non potevo muovermi molto da casa. Trascorrevo il tempo a leggere, la mia assoluta passione, e a guardare un po’ di TV. I reportage sulla guerra in Iraq m’interessavano moltissimo; fu proprio allora, in un pomeriggio freddo di febbraio che un flash colpì la mia mente! Una donna bellissima dai capelli rossi abbracciata a un militare in mimetica, stretti in un bacio appassionato. Era lei, era la protagonista che cercavo, Elena…Mi misi subito al computer, anzi no, presi carta e penna e cominciai a buttare giù i lineamenti della donna e dell’uomo; la storia nacque di conseguenza, anche se all’inizio la trama era un po’ diversa.
Parliamo di Elena, bella come una Dea, adorata da tutti gli uomini che incontra eppure una donna come tante, non è un po' un controsenso? Dunque, come nasce Elena, come hai scelto di strutturare il suo personaggio?
No, non lo considero un controsenso, anzi. Credo che una donna bellissima e corteggiata da molti uomini, non sia in fondo diversa da una donna meno bella di lei. Certo, ha tutta una corte di “maschi Alfa” che le ruotano attorno desiderosi di possederla, ma sarà vero amore? L’essere bellissima ha il suo rovescio di medaglia; ci si chiede sempre “Mi desidera davvero, desidera me e la mia anima, quello che ho dentro o solamente il mio bellissimo corpo, un guscio di piacere puramente esteriore?”. Le protagoniste dei libri sono comunemente belle, indomite e coraggiose…un po’ come i loro compagni uomini, dai! A noi donne piace sognare, immergerci in una realtà virtuale dove l’amore trionfa sempre, dove la quotidianità diventa sogno, dove la passione è più forte di qualsiasi cosa. Elena possiede queste caratteristiche, bellezza, coraggio, intelligenza e una lingua tagliente come un rasoio; ma soffre, soffre perché comunque è vittima di un tradimento coniugale continuo, soffrirà per un uomo che crede di amare ma che non saprà cogliere il lato profondo dentro lei, soffrirà perché crederà di aver perduto il vero amore della sua vita. Elena ha i difetti di una donna normale, nonostante i suoi pregi fisici; è cocciuta, si piange addosso ed è terribilmente indecisa! Talvolta avrei voluto prenderla a schiaffi!
Mettiamo a confronto Samir e Greg, la passione sfrenata, l'insicurezza, il mistero, l'oriente contro la solidita, l'amore tenero e semplice, la solidità e sicurezza, l'occidente. Cosa ci dici di questi due uomini?
Samir…il sogno, gli occhi che incantano, la voce sensuale unita a un savoir faire e un corpo da peccato. Samir El Dachi, l’essenza dell’uomo d’oriente, colui che farà quasi perdere la testa e la salute ad Elena che credeva di non poter più amare nessuno. Per quanto mi riguarda, lui è il mio sogno carnale, colui che rende reali le mie fantasie nascoste. Bello, indiscutibilmente splendido, arrogante e sicurò di sé all’eccesso; un amante passionale capace di condurti sulle vette della passione più sfrenata…Che volere di più? Eppure si lascia scappare Elena, e qui molte lettrici hanno protestato poiché volevano un finale differente! Sì, perché Samir si cala talmente tanto nel suo personaggio (e non aggiungo di più perché svelerei troppo!) da distruggere la donna della quale si era innamorato. La passione non basterà a tenerli uniti perché sarà Elena a capire che Gregory ha molto in più da dare rispetto a lui.
Gregory O’Connor, il mio caro colonnello… Come descrivo anche nel libro, gli ho dato una somiglianza con il fantastico Nicholas Cage, e credimi, ogni volta che penso a Greg vedo Nicholas in mimetica! Lui è forte, determinato, coraggioso, non bellissimo ma sapientemente affascinante, sincero e leale. Un braccio teso verso la donna di cui si innamorerà perdutamente, verso colei che brama più di qualunque cosa al mondo. Voi commenterete: “Un porto sicuro!”. Certo, ma Elena rischierà davvero grosso per accorgersi di amarlo davvero! Fino alla fine tentennerà, attratta dalla passione selvaggia d’oriente…e quasi lo perderà, ma si sa che un romance deve avere un lieto fine, sennò che romanzo d’amore è?
Quanta della tua esperienza personale, oltre alle nozioni strettamente mediche, c'è in questo romanzo?
Ho sentito voci di persone che hanno letto il romanzo e che mi conoscono, dicendo che Elena ed io siamo la stessa persona…che lei ed io siamo la stessa faccia della medaglia.
No, non è così. Io non rischierei tanto per amore! Sono sempre stata una persona con i piedi ben piantati per terra, so perfettamente in quali disastri si incappa a gettarsi tra le braccia di un uomo bellissimo che rischia di spezzarti il cuore! Sono sempre scappata a gambe levate da situazioni del genere e sì, preferisco il porto sicuro, magari un uomo meno bello, ma che sappia darmi sicurezza, sostegno e naturalmente che mi ami incondizionatamente! Francesco è il mio porto, l’uomo che amo e che amerò sempre, la passione unita alla saggezza, l’unico che è riuscito a guardarmi davvero dentro e capire come sono realmente; una dura dal cuore di panna!
Le nozioni mediche sono frutto di conoscenze personali e molte ricerche; sono infermiera pediatrica ed ho sempre sognato una missione umanitaria. L’occasione non c’è stata, mi sono sposata ed ho scelto la famiglia, va bene così.
Ti faccio una domanda provocatoria, che credo di non aver ancora fatto a nessuna autrice: Perchè scrivere un romanzo? Cosa nasce nello scrittore da renderlo semplice sognatore ad Autore?
Ti rispondo in maniera molto semplice: è quello che voglio fare! Sin da bambina ho sempre messo per iscritto i miei pensieri; quando studiavo facevo riassunti scritti, appunti, post-it, la mia vita è scritta ovunque. La scrittura fa parte di me e ci voleva una scossa forte, nel mio caso una malattia, per farmi capire di darmi una svegliata e fare ciò che avevo sempre sognato di nascosto, la scrittrice! Ci riuscirò? Non lo so Flavia, ma ci proverò con tutte le forze, non sono una che demorde!
Come è stata la tua esperienza editoriale? Come sei approdata alla Gammarò? Vuoi lasciare qualche consiglio alle autrici che tentano d'esordire?
L’esperienza editoriale è sicuramente la parte più difficile per lo scrittore. Alla Gammarò sono approdata semplicemente inviando il mio manoscritto. Una casa editrice piccola, e Vincenzo Gueglio una persona gentile e disponibile; l’unico neo che devo far presente è, ahimè, l’editing…inesistente! E ‘stata una mia colpa di esordiente non controllare bene, e sul romanzo ci sono errori che mi danno molto fastidio. Ma l’esperienza insegna a crescere, le nasate servono!
Cosa consiglio alle esordienti? Sono io stessa un’esordiente, che potrei dire alle mie colleghe? Non demordete mai, non lasciatevi abbattere da porte chiuse in faccia, rivolgetevi a case editrici serie… e leggete tantissimo!
L’anno scorso ho partecipato a Romantic Rome, un workshop sulla scrittura organizzato a Roma da scrittrici famose come Mariangela Camocardi, Elisabetta Bricca, Teresa Melville, Ornella Albanese, Carla Maria Russo e Roberta Ciuffi. Oltre ad aver fatto amicizia con queste splendide regine del romanzo italiano, il più grande consiglio di cui ho fatto tesoro è LEGGERE! Solo leggendo si arricchisce il proprio bagaglio e si deve leggere tutto, dai grandi classici ai romanzi odierni, l’importante è leggere sempre. Ma questo faceva già parte di me…io leggo ovunque, i libri sommergono la mia casa, e leggo davvero di tutto, dal thriller al romance, dall’horror al passion sfrenato!
Elena ha realizzato il suo sogno nel cassetto, e tu?
Elena è riuscita alla fine delle sue avventure a realizzare il suo sogno d'amore e perchè no, d'avventura! Tra le braccia di Gregory riscoprirà il vero sentimento che unisce due anime, quello che lei aveva sempre cercato.
Per quanto riguarda Simona, beh...no, io non l'ho ancora realizzato Flavia.
Il mio sogno è di veder pubblicata una mia opera, nella fattispecie un romanzo, da una grande casa editrice. Ci riuscirò? Non lo so ma ce la sto mettendo tutta...i sogni non muoiono mai ed io sono una che combatte allo stremo per raggiungere ciò che vuole!
Quali sono i tuoi prossimi progetti, letterari o meno che siano?
Ci sto lavorando molto seriamente per realizzarlo, Flavia. Passo le giornate al computer a lavorare, anche la notte se serve.
Le soddisfazioni stanno iniziando ad arrivare; un mio racconto horror è stato preso dalla casa editrice Delos di Franco Forte per un’antologia che si intitolerà “365 racconti horror per un anno” ed a breve uscirà anche un’altra cosa che mi riguarda ma della quale non posso ancora dire nulla, è top secret! Sto lavorando a un romance storico ambientato nell’Italia dei primi ‘800 che spero di terminare a primavera e scrivo racconti brevi…insomma, mi sto dando da fare! Spero di raccogliere i frutti del mio lavoro!
Grazie Flavia!
Sono io che ringrazio te Simona, per la tua disponibilità e collaborazione. Colgo l'occasione per invitare i nostri lettori a visitare il sito internet di Simona Liubicich, http://www.sfumaturedeldeserto.it/, nella speranza di trovae al più presto qualche suo nuovo scritto.
Flavia Pellegrino