Nel (vano?) tentativo di distrarre la mia mente dai saldi poco significativi (e dalla mancanza di budget) e dal troppo tempo libero che rischia di mandarmi fuori di testa, e complice anche l’ottima accoglienza che riservate ad ogni mio post sulle Sunday Dolls, sui lavoretti e sui pensierini fai da te, in questi giorni ho come si sul dire “ripreso in mano ago e filo”.
E’ un po’ colpa anche della mamma che, a Natale, è riuscita a stupirmi regalandomi uno dei ferri del mestiere che da tempo agognavo (ma che non trovavo mai come desideravo, abbastanza grande, capiente e funzionale da accontentare i miei gusti sfacciatamente difficili): un porta aghi, rocchetti, stoffe, etc. a scompartimenti.
Lei me lo ha trovato carinissimo, in plastica, che somiglia moltissimo ad un simpatico cestino portapranzo (ehm.. in realtà E’ un cestino portapranzo ma noi.. nella piena filosofia del “riciclo costruttivo” abbiamo deciso di adottarlo come un portacose del cucito!! Subito riempito dei vari ammenicoli che fino a quel momento avevo raccolto in ben 4 scatole diverse!)
Ora, mi manca solo di conquistare una di quelle macchine per il cucito portatili, o da viaggio, che vedo pubblicizzate anche su Ebay (e che ho visto all’Ikea)… come sapete tutti i miei lavoretti sono al momento cuciti, armata di infinita pazienza, COMPLETAMENTE A MANO, punto per punto, e devo dire che progetti più impegnativi -come quello che sto per presentarvi – mi prosciugano un po’… la resa non è delle migliori, a volte, anche se la rusticità del punto “a vista” a volte non mi dispiace.
Perciò, sto seriamente valutando di fare questo piccolissimo investimento: qualcuna di voi ne ha ho ne ha vista/provata una di queste macchinette per il cucito? Come vi siete trovate??
Comunque, in questi giorni dicevo mi sono data da fare. Il primo passo è stato spulciare i meravigliosi blog delle mie colleghe nonché stimate amiche, in cerca di qualche idea che catturasse la mia attenzione e curiosità. La cara Stravagaria è stata come sempre all’altezza delle aspettative: se non lo avete ancora visto (ma come??) il suo blog è strapieno di lavori e lavoretti spettacolari!
Spulciando poi su web e ampliando le mie ricerche, ho scaricato e immagazzinato i materiali relativi alle idee che più mi sono piaciute (il web è pieno di idee, tutorial e cartamodelli – anche gratuiti, altrimenti acquistabili su piattaforme tipo Etsy – e con un po’ di fantasia e spirito di osservazione si possono mettere in pratica quasi tutti i progetti), e dunque mi sono messa al lavoro.
A colpire particolarmente la mia fantasia, sono state le bambole Tilda.
Una tecnica “country” che sembra spopolare molto sia sul web fra le addette ai lavori e le fan, che fuori. Le bambole Tilda sono ad esempio quelle dalle membra lunghissime ma anche un po’ paffutelle che vanno tanto di moda oggi:
Ma la tecnica serve anche per realizzare animaletti e personaggi carini con cui rallegrare la casa.
Il primo “lavoretto” dell’anno è dedicato come al solito ad abbellire la cucina della mia mamma… e poi non dite che sono un’egoista! Ho visto questa papera, ed è stato amore a prima vista:
Per realizzare la mia, uno strofinaccio da piatti color arancione (il colore preferito per gli oggetti da cucina della mamma, appunto) si è dovuto sacrificare, assieme a qualche scampolo del tessuto con cui avevo realizzato una delle mie prime e meglio riuscite bambole, Victoria (ve la ricordate?).
Il tutorial che ho trovato online è stato abbastanza esaustivo, anche se alla fine come al solito ho apportato le mie modifiche su alcuni dettagli, perché non mi piaceva come venivano.
L’ho realizzata in due giorni, rimpicciolendo un po’ le dimensioni e portandola a dimensione “teiera”, e il tempo più lungo è stato impiegato nel portare a misura corretta e tagliare i vari pezzi di stoffa, e soprattutto cucire a mano tutti gli orli del vestito… un’impresa che ha messo a dura prova la mia pazienza (e mi perdonerete per qualche punto storto…c’è più realismo nel risultato ahah!)
Il procedimento è abbastanza semplice e non serve un tutorial complicato e complesso… la parte difficile semmai è assemblare le ali (ouch, ho delle vesciche sulle dita che non vi dico!):
1. si parte assemblando il corpo della papera e imbottendolo, poi gli si applicano occhi e becco.
2. si procede con il cucire e imbottire le ali, per poi attaccarle al corpo in modo che servano da “appoggio” e punto di equilibrio per la papera
3. a parte, si realizza il grembiule, tagliando cucendo e arricciando, e si preparano le stoffe per il sotto-grembiule, che a sua volta si applicano come maniche sopra alle ali
4. e intorno al corpo come sottogonna
5. infine si veste con il grembiule,
che viene allacciato bene con un bel fiocco.
Devo infine ammettere che il risultato finale, sarà perché “personalizzato” con i nostri tessuti, non so, mi lascia molto soddisfatta.. per una volta un risultato quasi fedele all’originale! Ne sono particolarmente fiera
E voi che ne dite, vi piace?