Un ambiente affrescato della villa di Poppea ad Oplontis
(Foto: La Repubblica)
La Soprintendenza di Pompei continua a scavare nell'area dell'ex mulino Foglia Manzillo, a sud della Villa di Poppea e del canale Conte di Sarno. Lo scorso 29 ottobre lo scavo, preceduto da una serie di ricerche di tipo geoarcheologico, ha confermato le ipotesi che volevano che la celebre villa affacciasse direttamente sul mare, con panoramici ambienti di soggiorno e terrazze multi-livello poste al di sotto dell'atrio principale.
Le indagini degli archeologi, ancora in corso, hanno finora portato alla luce resti di terrazzamenti e dei loro muri di contenimento, oltre ad un porticato con colonne rinvenuto in fase di crollo. Scoperte anche tracce di affreschi parietali e di pavimenti a mosaico. Le ricerche, coordinate dalla Dott.ssa Antonella Bonini, "sono tese a definire lo sviluppo architettonico di questo lato del complesso a picco sul mare, sorto su una falesia, e ad indagare l'esistenza di un collegamento diretto tra la villa e il mare, che la presenza del cunicolo visibile nell'angolo sud-ovest del peristilio servile lasciava intuire", secondo la Soprintendenza.
Il fanciullo con l'oca, scultura trovata nella villa di Poppea a Oplontis
(Foto: Tafter.it)
Lo scavo del complesso che si ritiene essere la villa di Poppea conferma la stratigrafia della zona: il seppellimento provocato dall'eruzione del Vesuvio del 79 d.C.. Sono stati riconosciuti quattro strati di lapilli alternati con tre strati di cenere, seguiti da uno strato di fango indurito.
Ritratto di Poppea Sabina
(Foto: Wikipedia)
Molte erano le sculture che adornavano la villa, soprattutto i giardini e le fontane. I riferimenti erano prevalentemente al mondo greco: un Satiro e Ninfa, un fanciullo con un'oca, Nike, Afrodite, un Centauro. E' stato trovato anche un ritratto femminile che gli archeologi attribuiscono a Poppea.
La prima fase costruttiva della villa risale alla metà del I secolo a.C. e, probabilmente, apparteneva già da allora alla gens Poppea. Si tratta di un solo sito residenziale che fungeva anche da centro di vita agricola e industriale collegato con una proprietà terriera. Al tempo di Augusto il complesso venne ampliato e venne aggiunta una grande piscina.
La villa è stata scavata per la prima volta nel '700 ma un recupero archeologico vero e proprio del complesso si data al 1968.