La mappa mostra la posizione di 226 laghi antichi su Marte. Circa un terzo contengono ancora oggi dei depositi visibili di argilla. Crediti: Goudge, T.A., Head, J.W., Mustard, J.F. e Fassett, C.I./MOLA/NASA.
Marte un tempo era un mondo molto più umido di quanto lo è oggi, con sorgenti calde, fiumi, laghi e forse anche oceani. Quanto umido esattamente fosse e per quanto tempo lo è stato non è ancora possibile affermarlo con certezza. Un indizio fondamentale arriva dai depositi di minerali argillosi e dai sedimenti rimasti dopo che l’acqua scomparve e che sono ancora oggi visibili. Essi forniscono un valido punto di riferimento per analizzare com’era Marte in passato e per capire i motivi per i quali oggi il pianeta sia un posto freddo e arido.
Un team di ricercatori della Brown University ha appena completato un nuovo studio basato sui differenti letti di antichi laghi su Marte, in particolare con l’obiettivo di analizzare i depositi di argilla al loro interno, per cercare di capire quanti di questi laghi contengono ancora tali depositi e qual è la loro composizione.
Che cosa possono dirci sulle condizioni del passato di Marte? Come può questo risultato influenzare la ricerca di prove di vita marziana?
In base a quanto è emerso, circa un terzo dei letti dei laghi esaminati ancora oggi mostrano prove di depositi di argilla. 79 letti di laghi su 226 totali studiati mostrano che tali laghi sono meno comuni su Marte che non sulla Terra. La ragione di questo risultato può essere trovata nel fatto che la chimica dell’acqua non era ideale per la conservazione dell’argilla o che laghi dovevano essere di “breve durata”.
Le immagini di questo studio derivano dal Mars Reconnaissance Orbiter, dal Mars Odyssey e dal Mars Express della NASA.
I depositi di argilla sono diventati un obiettivo primario nello studio da parte dei rover marziali e dalle sonde in orbita attorno a Marte, dato che potrebbero conservare tracce fossili dei primi anni di vita, proprio come è accaduto sulla Terra. Anche se meno comuni su Marte, il fatto che queste tracce fossili possano esistere su Marte è davvero emozionante e c’è ancora molto interesse in questo ambito di ricerca e nei prossimi anni si continuerà a cercare. A prescindere dal sottosuolo, i depositi d’argilla sono i posti migliori per cercare queste prove di vita marziana. E’ anche possibile che degli ulteriori depositi siano stati sepolti sottoterra e forse basta solo che vengano scoperti.
Il rover Opportunity della NASA è attualmente molto vicino ad un tesoro ricco di argilla nel cratere Endeavour, e ci si aspetta che possa continuare il suo lavoro dopo la fine del suo periodo di “ibernazione”, che si concluderà nei prossimi mesi. Il rover Curiosity, in rotta verso Marte, verrà a posarsi sul cratere Gale il prossimo luglio, dove ci sono anche dei depositi di argilla vicini alla base di un picco montuoso al suo interno. Il cratere Gale è ritenuto essere un altro sito di un ex lago marziano.
L’articolo recentemente apparso su Icarus (2 marzo 2012):
“Ananalysis of open-basin lake deposits on Mars: Evidence for the nature of associated lacustrine depositsand post-lacustrine modification processes”, Timothy A. Goudgea, JamesW. Heada, John F. Mustarda, Caleb I. Fassetta; Icarus, 2012; disponibile su: http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0019103512000759?v=s5
Sabrina