Milano, 18 Ottobre 2012 – “Sono felice di essere qui. Nelle prime due stagioni ho conquistato il titolo individuale ma mi manca quello per squadre e questo è il posto giusto per conquistarlo”. Le prime parole di Abdelhafid Benchabla non lasciano dubbi sulle intenzioni del campione algerino e sulle ambizioni di Dolce & Gabbana Italia Thunder, che sta lavorando duro per garantirsi la possibilità di bissare il successo della scorsa stagione.
Benchabla è uno dei nomi di maggior prestigio tra quelli che comporranno il roster, molto vicino ad essere definito, del team italiano per la terza stagione di World Series of Boxing. Il peso mediomassimo impegnato con gli Astana Arlans nella scorsa stagione è sicuramente un cavallo di razza e si è messo in luce nelle prime due stagioni, conquistando un titolo individuale nel 2011, sconfiggendo nella finale di categoria il francese Ludovic Groguhé, altro volto noto per i Thunder. Benchabla ha un record in WSB di 11-2 ed un palmares internazionale di tutto rispetto, nel quale spicca un titolo continentale nel 2009.
L’ossatura della squadra sarà costituita dagli italiani, come negli scorsi anni, con le conferme di tutti i campioni che, dopo la stagione di WSB, hanno preso parte alle Olimpiadi di Londra: Clemente Russo, capitano di Italia Thunder e medaglia d’argento a Londra 2012, Vincenzo Picardi, Vittorio Parrinello, Domenico Valentino. A questi si aggiunge la vera rivelazione della boxe italiana negli ultimi anni, Vincenzo Mangiacapre, tornato dai Giochi Olimpici con una scintillante medaglia di bronzo ed una prestazione che lo ha inserito di diritto tra i grandi di questo sport.
Italia Thunder, a cominciare dal nome, che testimonia la volontà di non rappresentare più solo la città di Milano, ma tutta la boxe nazionale, è una squadra sempre più italiana, nella quale almeno il 60% dei pugili proverrà dal vivaio nostrano e che punterà molto sui giovani, cercando di dare loro la possibilità di mettersi in mostra e di maturare esperienza in una competizione mondiale.
Il team non rinuncia però alla sua attitudine internazionale, confermando una grande attenzione agli stranieri che, nelle prime due stagioni, hanno fatto la differenza per la conquista di quattro titoli (1 per team e 3 individuali), rendendo Italia Thunder la squadra più vincente delle WSB.
Oltre a Benchabla i Thunder hanno ingaggiato un’altra stella, impostasi nel panorama mondiale grazie alle World Series: il peso medio francese Michel Tavares, proveniente dal Paris United, con il quale ha vinto il titolo nella prima stagione. Tavares, 23enne allenato da John Dovi, ha un record in WSB di 9-2 ed è il terzo nel ranking individuale di questa manifestazione. Insieme a lui dalla capitale francese arriva anche il gioiellino Tony Yoka, peso massimo medaglia d’oro alle Olimpiadi giovanili di Singapore, ventenne di futuro certo, compagno di squadra di Tavares nelle prime due stagioni.
Il tocco esotico quest’anno viene dalle Filippine, grazie a Charly Suarez, peso leggero di 24 anni, finalista alle Qualificazioni Olimpiche Asiatiche, giovane promettente sul quale la dirigenza milanese ha deciso di puntare.
Oltre che con i confermatissimi Branimir Stankovic e Imre Szello, i quali nella scorsa stagione hanno conquistato la fiducia dei tecnici grazie al loro impegno e ai risultati ottenuti sul ring, la rosa degli stranieri si completa, per ora, con Bojan Miskovic, portato a casa nel draft di Losanna. Miskovic è un 21enne peso massimo croato, con un anno di esperienza in WSB con i Mexico City Guerreros, nei quali ha ben figurato, salendo sul ring due volte e riportando due vittorie significative contro Radgab Aliyev e Hrvoje Sep.
Quest’anno la Wsb apre anche al mondo del professionismo, permettendo ai pugili pro che abbiano combattuto non più di 15 incontri di prendere parte alla manifestazione. Per questo Dolce & Gabbana Italia Thunder ha arruolato Daniele Limone nei 54 kg ed il campione italiano dei pesi massimi Matteo Modugno.
La formazione è quasi al completo, si lavora su gli ultimi nomi e su qualche possibile colpo dell’ultimo momento, ma la certezza comune è quella di aver creato anche quest’anno una squadra in grado di lottare per la finale.
Sabrina Ippoliti
OA | Federico Militello