Un rametto di vischio… regalo di fine anno, sotto il quale scambiarsi un bacio.
Da sempre questa pianta è ritenuta portatrice di fortuna, in quanto capace di curare varie patologie. Queste antiche credenze sono tipiche sia degli antichi romani che dei popoli nordeuropei, in particolare dei sacerdoti druidi. Per i Celti il vischio rappresentava un sistema per attirare i fulmini, che colpivano spesso le querce infestate da questa pianta, e quindi una porta verso il cielo e gli dei. Anche l’usanza di baciarsi sotto un ramo di vischio ha origini celtiche: quando due nemici si incontravano sotto una pianta di vischio, abbandonavano temporaneamente le armi e sancivano la tregua scambiandosi un bacio.
Nel Medioevo cristiano invece si diffuse la leggenda per cui, alla morte di Cristo, tutte le piante rinsecchirono ad eccezione del vischio, che fu maledetto e condannato a diventare una pianta parassita.
Ma a dispetto delle credenze dei druidi, le bacche di vischio sono molto pericolose, ed ingerirne una decina può provocare la morte di una persona adulta.
Inoltre questa pianta epifita, come ho scritto prima, è parassita di vari alberi – meli, peri, conifere ed in particolar modo querce – cui sottrae sali minerali ed altre sostanze vitali.
Quindi in altre tradizioni regalare vischio assume il significato di volersi liberare dei parassiti che infestano la nostra esistenza, che si rivelano essere inutili e dannosi.
Per quest’anno, almeno virtualmente, ho regalato i miei rametti di vischio, eliminati i “parassiti” e trattenute solo persone positive.
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