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Nuovo capitolo giudiziario nel delitto di Meredith Kercher

Creato il 31 gennaio 2014 da Ilnazionale @ilNazionale

Meredith-Kercher31 GENNAIO – La Corte d’assise d’appello di Firenze ha emesso l’attesa sentenza sul caso dell’omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher, assassinata a Perugia nel 2007. Raffaele Sollecito è stato condannato a 25 anni di reclusione, mentre la sua ex fidanzata Amanda Knox ad una pena 28 anni e sei mesi, comprensivi della condanna per il reato di calunnia –considerato stavolta aggravato- contro Patrick Lumumba. Proprio quest’ultimo ha detto: “Ho sempre avuto fiducia nella giustizia italiana, Amanda può dire cosa accadde quella notte”.

La sentenza è arrivata alle ore 21:30 di ieri sera e, come le due che l’hanno preceduta, continua a dividere l’opinione pubblica tra innocentisti e colpevolisti. A sorpresa, i giudici hanno anche deciso di vietare l’espatrio a Sollecito poiché “ha evidenziato la disponibilità di supporti logistici in Paesi in relazione ai quali lo Stato italiano non risulta legato da accordi di assistenza giudiziaria” quindi esiste un concreto ed attuale pericolo di fuga. Pericolo che per Amanda Knox invece non esiste, dal momento che la ragazza si trova legittimamente negli Stati Uniti, suo Paese d’origine, dopo l’assoluzione ottenuta in secondo grado.

Amanda Knox
Carlo Dalla Vedova, uno dei legali della Knox, afferma che la giovane si è sentita impietrita e che reputa la sentenza ingiusta.  Amanda è spaventata, secondo quanto riportato dai suoi difensori, ma si fa forte del sostegno della famiglia, che promette di continuare a lottare per dimostrare l’innocenza della figlia. L’avvocato Virga, anche lui difensore di Amanda, ha infatti comunicato alla stampa che “È stata una bella botta, ma faremo ricorso”.

Meredith: penultima udienza, Sollecito in aula
Raffaele Sollecito, a sua volta annichilito per questo nuovo capitolo nella vicenda che lo vede coinvolto, ha incassato il colpo lontano dalle luci dei riflettori, come pure il resto della sua famiglia. Il padre, visibilmente provato,  aveva di recente sottolineato il forte stress emotivo che questi momenti di prova comportano. L’avvocato Giulia Bongiorno ha chiarito che, ancora una volta, rispetta la sentenza sfavorevole, ma che dimostrerà l’esistenza di errori giudiziari palesi in questa lunga vicenda. “Non credo assolutamente che questa sentenza reggerà fino alla fine, è un passaggio. Questo non è un verdetto finale (…) Anche gli errori giudiziari fanno la storia della giustizia, ma noi li correggeremo questi errori. Non dimentichiamo che esiste una perizia che esclude l’attribuibilità del Dna trovato nella stanza a Raffaele “.

AMANDA KNOX AND RAFFAELE SOLLECITO-ARRESTED FOR SEX KILLING OF STUDENT MEREDITH KERCHER
Amanda e Raffaele furono condannati in primo grado, la prima a 26 anni ed il secondo a 25, poi assolti in appello e di nuovo processati per l’annullamento della sentenza di appello da parte della Cassazione. Ora questo nuovo verdetto, aspettando il ricorso alla Suprema Corte che si fa sempre più probabile, quasi a segnare che la strada verso la verità è ancora lunga e tortuosa. Anche i familiari della vittima presenti in aula, i fratelli Lyle e Stephanie, hanno riconosciuto che non c’è niente da festeggiare. “Non é tempo di festeggiare” ha sottolineato Lyle Kercher, aggiungendo poi: “Capisco perché Raffaele e Amanda non fossero qua”.

Silvia Dal Maso

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