Intensificati negli ultimi giorni gli scontri, in cui hanno perso la vita 5 palestinesi nella Striscia di Gaza e sono state ferite diverse persone in varie città. Prevista una “terza intifada”.
La nuova serie di conflitti tra palestinesi e israeliani iniziati il primo ottobre scorsi, si sono intensificati tra giovedì 8 e venerdì 9. Il tutto pare sia iniziato a causa dell’uccisione di una coppia di israeliani in un tratto di strada fra due colonie israeliane. Così il governo israeliano per rivalsa ha imposto maggiori restrizioni per l’ingresso di palestinesi alla Spianata delle moschee di Gerusalemme, un luogo sacro per i musulmani ma sotto controllo dall’esercito israeliano. Da allora sono aumentati gli attacchi da entrambe le parti.
Secondo quanto riferito da Al Jazeera nella giornata di oggi, 9 ottobre, sono state accoltellate diverse persone in Israele e in Cisgiordania, mentre sul confine tra Israele e la Striscia di Gaza sono morti 5 palestinesi e decine sono stati i feriti a causa di alcune sparatorie.
Photo credit: samdaq (AT) hotmail / Foter / CC BY-ND
Le fonti di Al Jazeera comunicano che le sparatorie sono avvenute dopo una una manifestazione di protesta da parte di centinaia di palestinesi. L’esercito israeliano ha iniziato a sparare quando il cordone di manifestanti ha provato ad avvicinarsi alla recinzione del confine. Inizialmente l’esercito ha sparato con proiettili di gomma poi è passato ai proiettili veri.
In questi giorni ci sono stati diversi casi di attacchi tramite arma bianca, tra i più violenti ricordiamo i quattro palestinesi attaccati con un coltello e feriti a Dimona, una città nel sud di Israele e il poliziotto israeliano che è stato accoltellato all’ingresso della colonia di Kiryat Arba da un sospettato palestinese che è stato ucciso in seguito successivamente. In seguito a questi frequenti attacchi sono stati installati dei metal detector all’ingresso di Gerusalemme, ovvero la parte di città abitata prevalentemente da palestinesi.
Vista l’intensificazione dei violenti scontri si prevede una ” terza intifada“, ovvero una rivolta organizzata e promossa “ufficialmente” da parte dei palestinesi contro lo stato di Israele. Sono già avvenute due intifada storiche alla fine degli anni Ottanta e all’inizio degli anni Duemila. Jerusalem Post riporta che Haniyeh, leader di Hamas in passato, ha detto:
“libereremo la moschea di al Aqsa [che fa parte della Spianata delle moschee]. Invoco l’intensificazione dell’intifada. Siamo fieri di voi, “eroi dei coltelli”. “
Su Haaretz, il giornale iraeliano, l’editorialista Anshel Pfeffer scrive che siamo giunti al momento in cui “basta una sola altra morte, sia da una parte che dall’altra, per scatenare l’inferno”.
M.E.
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