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Nuovo remake per Diabolik, nuovi autori ma lo stesso Palumbo: l’arresto è servito.

Creato il 08 agosto 2012 da Lospaziobianco.it @lospaziobianco

Nell’anno del cinquantenario del fumetto del brivido italiano per eccellenza fioccano le iniziative per celebrarlo,Nuovo remake per Diabolik, nuovi autori ma lo stesso Palumbo: l’arresto è servito.> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="239" width="186" alt="Nuovo remake per Diabolik, nuovi autori ma lo stesso Palumbo: l’arresto è servito. >> LoSpazioBianco" class="alignleft wp-image-55095" /> ivi compreso questo secondo remake di eventi narrati nelle primissime avventure del celebre ladro creato dalle Giussani, che segue di dieci anni il primo a firma sempre di Palumbo coadiuvato da Alfredo Castelli [1]
Nel dittico formato dal terzo e quarto albo di , usciti originariamente nel lontano 1963, si narrava del suo primo incontro con Eva Kant e del conseguente legame scaturitone, nonostante il suo rapporto con Elizabeth Gay, del viscido pretendente George Caron e di un tradimento che portava il ladro e assassino ad essere catturato dalla sua nemesi, l’ispettore Ginko.

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Cover del terzo albo del marzo del 1963

Una lunga avventura intrisa di vendetta, follia, che si dipana intorno ad una doppia coppia di protagonisti e che viene riproposta, uniformandola alla continuity delle storie più recenti, attraverso nuovi passaggi volti a chiarirne i punti oscuri, da Mario Gomboli e Tito Faraci ai testi e Giuseppe Palumbo, per la decima volta sulla collana “maxi” dedicata a Diabolik, ai disegni.
Seguendo gli eventi passati, rivissuti attraverso i ricordi di Eva, che si ritrova insieme al suo compagno per un nuovo colpo nell’hotel Excelsior, scenario del loro primo incontro (le tavole che compongono questa cornice sono tratteggiate dal segno più ortodosso di Pierluigi Cervieri) ci addentriamo in un remake che ha la stessa dignità di un’avventura inedita.
Il lettore più attento ed esigente noterà la cura ai particolari del macchiavellico sviluppo delle vicende anche grazie all’apologia conclusiva di Faraci,  affidata ad un articolo che presenta alcuni spoiler e che va effettivamente affrontato solo a lettura ultimata, nella quale si manifesta l’approccio filologico al plot originario delle Giussani.

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Layout a matita

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Definitivo

 

Il dipanarsi della sequenza di ricordi è gestito intelligentemente da Gomboli e Faraci attraverso due punti di vista differenti, quello di Eva per la prima e quello di Diabolik per l’ultima parte, in modo da offrirci una “lettura” più completa ed esaustiva possibile dei fatti accaduti all’epoca.
Palumbo al solito inanella una tavola più sorprendente dell’altra e il suo segno sul celebre ladro, che mette d’accordo i classicisti con i modernisti, ancora oggi è una straordinaria eccezione nel panorama fumettistico italico tale da rendere questo appuntamento annuale (anche se la testata è semestrale) imperdibile.
Se proprio si deve fare un appunto ad un racconto che tanto ha di speciale possiamo tranquillamente affermare che la cornice, catturata dalle matite di Cervieri, è abbastanza pretestuosa e dotata di un finale molto affrettato, come a rimarcare che lo spazio concesso agli autori fosse ormai terminato.

Abbiamo parlato di:
Il grande Diabolik– L’arresto di Diabolik: il remake
Mario Gomboli, Tito Faraci, Giuseppe Palumbo, Pierluigi Cervieri
Astorina, 2012
170 pagine, brossurato, bianco e nero– 4,90€
ISBN: 9771127102007

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Note:

  1. Avventura ristampata sempre all’interno del periodico “Il Grande Diabolik” (il decimo albo dell’Aprile del 2004) e che originariamente venne pubblicato nel 2001 in uno dei lussuosi albi speciali (anche nel formato) editi e venduti direttamente dall’Astorina. L’avventura è stata oggetto di un’ulteriore ristampa distribuita in due allegati a Panorama, a cavallo tra il 2006 e il 2007. Abbiamo parlato della prima ristampa dell’albo qui [↩]

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