Gli stadi di proprietà delle squadre di calcio sono una realtà all’estero: in Italia abbiamo un unico esempio che è il Juventus Stadium, ma presto le cose cambieranno, dal momento che l’Udinese ha dato il via ai lavori per il suo stadio di proprietà, che sorgerà sulle ceneri del famosissimo Friuli.
Il progetto è ormai in cantiere da tempo: è passato circa un anno dall’ufficializzazione di alcune caratteristiche che dovrebbero essere presenti nel nuovo assetto dello Stadio Friuli. La capienza dei posti è stata stimata a 25.000 unità, espandibili a 35.000 in caso di eventi di particolare importanza.
Per chi volesse avere visibilità dei dettagli, il sito dell'Udinese è stato integrato con un'apposita sezione.
Già nel 2012 si parlava di un inizio dei lavori per il mese di marzo 2013, e in questi giorni arriva l’ufficialità dell’insistenza della dirigenza della squadra, che vede la costruzione del nuovo stadio come un traguardo sempre più importanti per rinnovare l’immagine della società. Gianpaolo Pozzo, proprietario della società, ha sollecitato l’inizio dei lavori, dal momento che i tempi rappresentano, soprattutto in casi come questi, un aspetto di assoluta rilevanza.
E' di ieri una polemica sorta sulla scorta di dichiarazioni di un consigliere comunale, che accusa l'amministrazione di non aver gestito correttamente l'iter sotto il profilo procedurale:
Nuovo stadio Friuli: contratto a rischio?
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“La mia è un’accusa politica al sindaco Furio Honsell, non alla società calcistica. A novembre 2011, il Consiglio comunale, titolato alla gestione del patrimonio comunale, ha dato mandato a giunta e uffici (un voto contrario e un astenuto) di indire una gara europea per la concessione dello stadio a fronte di una ristrutturazione del complesso. Nel disciplinare d’asta non venivano dati termini temporali, ma si chiedeva, pena l’esclusione, che per la fideiussione (18 milioni) fosse data o da una banca, o da un’assicurazione o da un intermediario iscritto a un albo (legge 385/93, articolo 106). Inoltre il soggetto doveva essere sottoposto a revisione contabile da parte di una società di revisione iscritta a un’altro albo (decreto legislativo 58/98, articolo 161). Non basta che a controllare i bilanci della società sia il collegio sindacale”.
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Cionostante la dirigenza bianconera ha dichiarato che i lavori inizieranno subito dopo la partita con l'Atalanta e che lo sviluppo degli stessi avverrà in maniera tale da consentire alla squadra di giocare regolarmente allo Stadio del Friuli.
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Il campionato di serie A inizierà notoriamente nelle prime settimane di settembre (chi vuol scommettere, sfruttando offerte come quella attivabile con il codice promozionale Sisal) ma tifosi dell’Udinese non sanno ancora se potranno tifare la propria squadra del cuore in uno stadio che rappresenterà un esempio di eccellenza nel calcio italiano.
Le tempistiche lunghe coinvolgono diversi aspetti del rinnovamento dello Stadio Friuli: soltanto la rimozione del terreno di gioco richiederebbe 100 giorni. All’inizio del campionato manca decisamente di più, ma per la dirigenza sembra davvero importante arrivare al traguardo dell’inizio della stagione con la possibilità di usufruire di uno stadio di proprietà.
Spirito di appartenenza, vicinanza al calcio reale, condivisione: questi gli obiettivi della dirigenza dell’Udinese nel percorso che porta alla costruzione di quello che sarà il secondo stadio privato presente in Italia, e che farà sicuramente parlare gli appassionati di novità in ambito calcistico.
Al link è possibile scaricare la cartella di presentazione (con dati tecnici e rendering del progetto)
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