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Nuraghi dimenticati e leggende che offendono la storia

Creato il 17 settembre 2011 da Zfrantziscu
di Giorgio Valdes
Leggo alla pagina 2 della Nuova Sardegna di ieri, 30 Agosto, dell’occasione mancata di inserire i nuraghi tra i patrimoni Unesco dell’Umanità.Vengono poi rappresentati come offensivi della storia, sia la proposta di legge Nurat avanzata dai Riformatori, sia alcuni spot promozionali (www.gtnstudios.com ), pluripremiati nei concorsi nazionali riservati ai professionisti della pubblicità, ma con il difetto di non piacere a Michela Murgia.Ho partecipato ai lavori preparatori di quelli che vengono indicati come mega-spot (voglio pensare che il mega si riferisca alla loro qualità, perché il loro costo non ha assolutamente niente di mega) ed ho anche collaborato alla stesura del ddl Nurat, di cui si parla molto, ma difficilmente se ne comprendono i fini e le opportunità che potrebbero derivare da una sua conversione in legge.In merito al primo articolo, il fatto stesso che si proponga la sostituzione del patrimonio nuragico con quello proveniente dal periodo fenicio punico, è la palese dimostrazione del tiepido interesse che mostra il mondo accademico locale nei confronti dell’epoca più rilevante della nostra civiltà, quando l’isola svolgeva un ruolo egemone nel Mediterraneo (lo afferma anche il professor Ugas), al contrario dei periodi successivi che ci hanno visto dominati, o bene andando colonizzati.Al contrario, la scarsa passione nei confronti della colonizzazione fenicio punica e della dominazione romana, trova la sua più evidente espressione nell’inesistente interesse che Cagliari ha sempre dimostrato verso la necropoli di Tuvixeddu, perennemente esorcizzata come luogo di degrado e di perdizione (sino a quando qualcuno ha deciso che il mondo intero non poteva farne a meno) e dell’anfiteatro romano, già discarica a cielo aperto ed oggi in predicato di ritornare tale.Ben diverso sarebbe proporre l’intero nostro patrimonio megalitico, vera icona identitaria della Sardegna, come patrimonio dell’umanità, ma occorrerebbe essere estremamente determinati e convinti, cosa di cui dubito fortemente ed il contenuto del vostro articolo me lo conferma.Per quanto riguarda la “donna svolazzante” che appare in uno dei due filmati richiamati nell’articolo, essa vuole certamente simboleggiare la dea madre, ma se qualcuno volesse riconoscersi un elfo è ovviamente liberissimo di farlo, senza che ciò sposti di una riga il giudizio espresso dalla giuria del più importante concorso italiano riservato ai professionisti della pubblicità, che ha assegnato al filmato dieci premi, tra cui quello per il miglior spot istituzionale italiano, soprattutto per la sua intrinseca capacità di suscitare emozioni.Sighi a lèghere

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