Durante la gravidanza gli ormoni circolanti (progesterone ed estrogeni) stimolano lo sviluppo delle ghiandole mammarie che però non secernono ancora il latte per l’effetto di inibizione indotto da un ormone (PIH). Dopo il parto non solo i livelli circolanti di estrogeni, progesterone e PIH si riducono ma il bimbo attaccandosi al seno, con il meccanismo della suzione, stimola l’incremento della prolattina, ormone prodotto a livello ipofisario, che a sua volta stimola la ghiandola mammaria a produrre il latte. Un altro ormone implicato nella regolazione dell’allattamento è l’ossitocina che viene prodotto anch’esso in risposta alla suzione e ha l’effetto di stimolare la contrazione della muscolatura liscia della mammella favorendo i meccanismo dell’allattamento.
Quante calorie servono?
Per produrre il latte l’organismo consuma moltissime calorie che possono essere recuperate in parte dai depositi di grasso accumulati durante la gravidanza (in media il peso dopo il parto è superiore a quello pre-gravidico di circa 3 Kg) e in parte dall’alimentazione che dovrà conseguentemente essere più ricca rispetto alle solite abitudini.
In generale la dieta della mamma deve contenere, per i primi 6 mesi, circa 500 Kcal in più ogni giorno e dopo il sesto mese, periodo in cui ha inizio lo svezzamento, dovrà diminuire più o meno drasticamente a secondo della rapidità con cui il bambino viene svezzato.
Quante proteine servono?
Anche durante l’allattamento come per la gravidanza è necessario aumentare l’apporto proteico e in particolare durante il periodo di produzione del latte alle neo-mamme occorrono circa 17 g di proteine in più rispetto alle normali esigenze.
Quali alimenti scegliere?
1) Non esistono alimenti vietati a priori.
2) Quello che non piace alla mamma o che non viene abitualmente digerito bene va evitato come si farebbe nella normalità.
3) Alcuni alimenti possono modificare il sapore del latte rendendolo, in certi casi, sgradito al piccolo. Tra questi citiamo l’aglio, il cavolo, i peperoni, lo zenzero, il gorgonzola, gli asparagi e le cipolle. Bisogna però precisare che il bambino è entrato in contatto coi sapori graditi alla mamma già durante la gravidanza attraverso il liquido amniotico. Quindi se durante i 9 di gestazione l’aglio o la cipolla sono stati spesso nei piatti delle mamme non esiste nessun motivo per evitarne il consumo (quel sapore è già noto al bimbo e gli sarà certamente gradito).
4) Se il piccolo ha spesso le coliche è meglio evitare alimenti che possono stimolare la produzione di gas a livello intestinale come i legumi, i lieviti, i frullati e i latticini.
5) Se la mamma soffre di allergie o in famiglia sono presenti casi importati di allergie alimentari è meglio non esagerare con alcuni alimenti che possono contenere sostanze allergizzanti che passando attraverso il latte possono raggiungere il bambino e scatenare reazioni allergiche, provocare arrossamenti e irritazioni. Gli alimenti che possono essere fastidiosi sono i pomodori, le fragole, il cioccolato, le arachidi, i frutti di bosco, i crostacei, i molluschi e i latticini.
6) Se è necessario assumere farmaci è sempre meglio in primis consultare il ginecologo e in ogni caso assumerli sempre dopo la poppata in modo che la concentrazione ematica del farmaco sia diminuita prima della successiva poppata.
7) Durante l’allattamento è fondamentale bere molta acqua (almeno 2 litri) non solo per aiutare l’organismo a smaltire l’eccesso di scorie azotate derivanti da una maggiore assunzione di proteine ma anche per le ovvie perdite di acqua dovute alla produzione del latte (che è fatto per l’80% di acqua)
Sperando come sempre di avervi dato qualche utile consiglio auguro a tutti una buona dieta.
Dott. Pablo Belfiori