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Nuvole di Celluloide – iZombie, Arrow, Agent Carter, Smallville Man

Creato il 19 gennaio 2015 da Lospaziobianco.it @lospaziobianco

Intervistato nei giorni scorsi da CBR, il produttore esecutivo Rob Thomas ha per la prima volta parlato di , il serial basato sull'omonimo comic book targato Vertigo che sarà trasmesso dal prossimo 17 marzo sul network americano The CW e che vedrà protagonista l'attrice Rose McIver nel ruolo di Liv.

Ciò che abbiamo mantenuto dal fumetto era la grande idea, la premessa, che riguarda questa ragazza di 20 anni che è uno zombie nel pieno delle sue funzioni. Non è cerebralmente morta; lei è solo un po' morta. Ha bisogno di cervelli per sopravvivere e quando ne ha mangia uno, eredita le memorie della persona a cui apparteneva. Questo è un elemento che abbiamo mantenuto intatto. Ma visto che stavamo progettando uno show di 22 puntate all'anno, abbiamo voluto che fosse un vero e proprio procedural. Lavorando in un obitorio, ma inserendola in un obitorio della polizia, fa sì che ogni cervello che lei mangi sia quello di una vittima di un omicidio. Ogni settimana, potremo risolvere un caso di omicidio.

Thomas ha poi parlato della protagonista Rose McIver, e di come è stata scelta per il ruolo di Liv, olte a spiegare come la trasformazione della ragazza in zombie influenzerà non poco la sua esistenza, fin dall'episodio pilota.

La cosa interessante per me è stata che, quando ho effettuato il casting per "Veronica Mars", Kristen Bell era letteralmente la prima di un centinaio di attrici che avevo visto per quel ruolo. Pensai da subito: "Ho capito. Quella prima ragazza che ho visto. Voglio lei". Questa volta, Rose era la numero 100 di un centinaio di attrici. Siamo stati fino all'ultimo giorno un po' in preda al panico, perché non pensavo che avremmo trovato la persona giusta. Guardandola ho pensato, "Ha le qualità di una star. Lei è magnetica, e la gente e il pubblico vorrà vederla. Lei ha fascino".
La protagonista aveva una grande vita. Stava per sposare un ragazzo eccezionale, stava per diventare un medico, stava per salvare vite umane e diventare una persona importante. Quando viene trasformata in uno zombie, tutto ciò che è le viene portato via. Non vuole che il suo ragazzo abbia una fidanzata zombie, così interrompe quella relazione. Ha bisogno di cervelli, così ottiene un lavoro presso l'obitorio, che lei però non vuole veramente. La storia dell'episodio pilota è quella di una ragazza che non pensa di avere alcun motivo per andare avanti, ma alla fine scopre che potrebbe essere in grado di fare del bene nel mondo.

Nuvole di Celluloide – iZombie, Arrow, Agent Carter, Smallville Man

In una intervista concessa nei giorni scorsi a Hero Complex, l'attore James D'Arcy ha avuto modo di parlare del personaggio di Edwin Jarvis, il maggiordomo di Hoawrd Stark da lui interpretato in Agent Carter e della sua amicizia con la protagonista Hayley Atwell.

Conoscevo Hayley da molto tempo, quindi sapevo che il progetto stava per partire, ma solo perché eravamo amici. Poi sono stato a Londra e stavo lavorando su qualcos'altro e ho ricevuto una telefonata in cui mi hanno detto: "Ti è stato offerto questo lavoro, come ti senti a riguardo?" La risposta è stata che mi sentivo bene. Ero veramente entusiasta di lavorare con Hayley e poi ho letto la sceneggiatura e ho pensato che fosse davvero intelligente, davvero divertente, con grande azione, e un ruolo di primo piano eccezionale per una donna, qualcosa di cui ho sempre desiderato di fare parte.
Avevo visto il film "Capitan America", e avevo visto il corto "Agent Carter" che avevano fatto e ho pensato che fosse assolutamente bellissimo. Ho pensato che sarebbe stato un divertimento enorme essere parte di qualcosa di simile. Penso che la Marvel abbia tracciato un solco con un tocco da Re Mida. Conoscono il loro pubblico. Sanno esattamente come costruire qualcosa in modo che sia eccitante e interessante per il pubblico. Mi piace molto il fatto che non ci siano supereroi in questo show. C'è solo una donna straordinaria.

Arrow

In una lunga e interessante intervista a CBR, l'attrice Katie Cassidy ha parlato per la prima volta, in maniera alquanto dettagliata, della profonda evoluzione affrontata dal personaggio di Laurel Lance in Arrow e della sua trasformazione in Black Canary, personaggio che vedremo ancora di più a partire dall'episodio che sarà trasmesso il 21 gennaio negli USA.

Il 21 gennaio vedrete Laurel in costume diventare Black Canary, ma solo perché ha indosso il costume questo non significa necessariamente che sia un bene, prima di tutto. Ma è parte del suo viaggio. Nella terza stagione deve vendicare la morte di sua sorella e, per onorarla, deve diventare praticamente come lei, anche se una versione differente.
Quando incontrai per la prima volta Greg [Berlanti], Mark [Guggenheim] e Andrew [Kreisberg], mi parlarono dei personaggi collegati allo show. E avevano accennato a Black Canary e io ero al settimo cielo. Volevo fare qualcosa ricca di azione. Ho pensato che fosse fantastico. Ma parliamo di televisione, dove tutto può succedere. Nella seconda stagione, ovviamente, hanno fatto tornare mia sorella, e lei era Canary. È stata una delusione in un primo momento, ma mi hanno spiegato tutto, e la cosa alla fine aveva un senso.
Mi sono addestrata come una matta. Ho voluto che tutto fosse il più autentico possibile, ed è stata una mia decisione il volere fare tutto. Come quando si vede la scena di pugilato, ho voluto che fossi io stessa a farla. Non volevo fosse la mia controfigura. Ho voluto che fosse reale... Mi piace essere in buona salute e vivere una vita sana. Adoro allenarmi. Sono molto entusiasta. Ho avuto tre allenatori: un allenatore per il sollevamento pesi, un allenatore per il pugilato e poi callanetica [ginnastica soft inventata negli anni '80 da Callan Pinckney ndr].
Mi sono allenata qualcosa come 5-6 volte a settimana, quasi tre ore al giorno per un po', quindi è stato piuttosto intenso. Ma era come una terapia. E' stato così divertente. Ora, ovviamente, io non devo fare tutto in maniera frenetica, perché una volta che si costruisce il muscolo, sostenerlo è più facile. E' solo una questione di come ottenerlo. Quindi non è più qualcosa di così intenso, ma è stato difficile. Una volta che abbiamo iniziato le riprese è stata dura, ma ero partita in maniera entusiasta quando mi è stata data questa opportunità. Questo è onestamente un mio sogno, così non ho potuto essere più felice.

Parlando nei giorni scorsi alla TCA (Television Critics Association), gli sceneggiatori Christopher Markus e Stephen McFeely, attualmente al lavoro sullo script di Captain America: Civil War, hanno fornito alcuni dettagli sul terzo capitolo cinematografico sull'eroe a stelle e strisce.

Eravamo parecchio indecisi, mettiamola così - ammette McFeely - È molto difficile assicurarsi che tutti i personaggi che avevamo già delineato, e che comunque fanno parte del Marvel Cinematic Universe, venissero adeguatamente sviluppati e suonassero credibili. Il punto è che c'è una notevole differenza con i protagonisti di Civil War, visto che la serie è stata scritta tra il 2006 e il 2007 quando l'MCU non esisteva e Robert Downey Jr. o Chris Evans non avevano ancora dato ai rispettivi personaggi le peculiarità che oggi tutti conoscono. Non possiamo semplicemente prendere lo stampino e sbarazzarci di quelle parti che ci sembrano ingombranti, dobbiamo fare in modo che questo si adatti alle caratteristiche che vogliamo dare ai nuovi personaggi.
Penso che la Marvel abbia deciso di richiamare sia noi che i fratelli Russo perché era rimasta molto soddisfatta del lavoro fatto su The Winter Soldier. È un film decisamente maturo, ben realizzato e in parte è proprio questa la sua essenza. Forse lo si può addirittura definire il più realistico tra i film della Marvel, qualunque cosa si intenda per "realistico". Penso di poter affermare che in un qualsiasi film curato dai fratelli Russo si potrà riconoscere questo taglio.

Alla coppia di sceneggiatori è stato chiesto quale potrebbe essere il ruolo di Peggy Carter (Hayley Atwell) in Civil War, vista la sua relazione con Steve Rogers e Howard Stark, il padre di Tony.

Dato che non abbiamo ancora iniziato a girare e sono solo alla quarta bozza della sceneggiatura (e ce ne saranno molte altre), è una domanda che ci siamo posti spesso, ma chi lo sa - ha risposto McFeely - Potrebbero ancora cambiare moltissime cose, anche se ci siamo già confrontati più volte e abbiamo selezionato una serie di scene. Alcune le terremo, altre no. Ma visto che Peggy faceva parte di Winter Soldier, siamo certi che la rivedremo.

A Smallville Man

L'artista di Los Angeles Mauricio Abril (qui il suo sito ufficiale) ha diffuso nei giorni scorsi ha pubblicato un cortometraggio animato intitolato A Smallville Man, che presenta una storia originale di Superman raccontata attraverso oltre 150 illustrazioni.

Sono solo un grande fan di Superman e ho fatto 'A Smallville Man' per dichiarare il mio amore per il personaggio - ha spiegato Mauricio - Faccio questo solo per la mia passione per l'arte e il mio amore per i personaggi e la loro mitologia.

Il film esplora il rapporto tra passato e presente di Superman attraverso storie separate che ci portano dalle giungle del Sud America alle pittoresche strade della sua città natale, Smallville. Le due storyline alla fine convergono tematicamente per dimostrare che la "S" sul petto rappresenta non solo il suo potere alieno, ma anche la forza della sua umanità. Potete vedere il filmato di seguito.

Cinebrevi

IDW Entertainment, divisione di IDW Publishing, che si occupa della trasposizione televisiva e cinematografica dei fumetti della casa editrice, ha firmato nei giorni scorsi con l'agenzia WME, la quale rappresenterà i progetti della compagnia nel mondo di Hollywood.

Diffuso da Kia Motors un nuovo spot con la Sorento "X-Car", prodotta con la 20th Century Fox. Lo spot, che promuove gli Australian Open 2015, vede protagonista il campione di tennis Rafael Nadal. La macchina, che come potete vedere ha sul cofano gli artigli di Wolverine, sarà visibile dal pubblico al Melbourne Park in Australia fino al 1 febbraio.

Per la traduzione delle dichiarazioni su Captain America: Civil War, si ringrazia Federica Cicognani.

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