Per la felicità di quanti, disposti solo a credere alle "fonti ufficiali" più che alla pura forza della logica deduttiva, ( optional peraltro gratuitamente già incluso nel naturale corredo neuronale ), ed in questo perfetti seguaci del più antico meccanismo del potere noto come "Ipse dixit", ( ossia la negazione autoritaria di ogni legittimità congetturale e rivoluzionaria associazione deduttiva che sta alla base dello stesso metodo scientifico ), uno studio condotto dal 2006 da un gruppo di ricercatori ( Stefania Vitali, James Glattfelder, Stefano Battiston ) dello Swiss Federal Institute of Technology, mappa l’intricata rete di connessioni (chi possiede chi e in quale misura) che lega tra loro corporazioni di tutto il mondo, scoprendo che a far girare l’economia sono davvero in pochi.
Il database da cui i ricercatori svizzeri hanno raccolto le informazioni sulle multinazionali si chiama Orbis 2007 e racchiude circa 37 milioni di compagnie in tutto il mondo. Tra queste, ne sono state scelte solo 43.060, cioè le vere e proprie multinazionali. Scavando più a fondo, i ricercatori hanno tirato fuori il vero zoccolo duro dell’economia: 147 compagnie super connesse che controllano quasi la metà della rete. “In effetti, meno dell’1% delle multinazionali ne controlla il 40%”, ha sottolineato Glattfelder. Ma chi sono queste superpotenze? Soprattutto istituti finanziari …
Mentre i venti di protesta contro il potere finanziario soffiano in tutto il mondo, l' indagine statistica potrebbe quindi avere confermato i peggiori timori dei "complottisti", individuando un gruppo relativamente piccolo di aziende, soprattutto banche, con un potere sproporzionato sull’economia globale.