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O Nexus o nisba

Creato il 17 luglio 2014 da Egosistema

Android si sa, non è tutto rosa e fiori, difatti la sua frammentazione causa non pochi problemi se non presa per il verso giusto da chi dovrebbe essere addetto alla sua usabilità su specifici dispositivi, per limarne i dettagli che ne sancirebbero la fine prematura.

O Nexus o Nisba - Android logo

Quanti dispositivi perlopiù di origine Cinese abbiamo avuto l’occasione di osservare ed evitare accuratamente? Direi abbastanza da poter arrivare a conclusioni affrettate, anche quando questa fetta di mercato ci poneva dinanzi a prodotti tutt’altro che scadenti, e di certo non mancavano i nomignoli come accompagnamento finale.

Ma ci siamo realmente chiesti se il vero problema non fossero anche dispositivi di spicco, o peggio, se il problema non fosse solo chi lavorava male, ma anche chi sicuramente (per ovvii motivi) avrebbe lavorato bene? Ad esempio chi Android lo ha reso una realtà: Google. Che di certo non verrebbe mai affiancata ad un ideologia atta a puntare il tutto per tutto sul lato hardware, ignorando o peggio scartando in toto quello software, che come abbiamo potuto appurare più e più volte, sarebbe da evitare al fine di scongiurare possibili problematiche future o immediate.

Un banale confronto potrebbe essere applicato quindi fra Nexus 5 e OnePlus One, che nonostante siano basati sulla stessa filosofia di modding “lockfree”, possiedono tuttavia rom diametralmente opposte, sia chiaro, ambedue i dispositivi sono egualmente prestanti, ma tenere conto di quanto uno smartphone scorra bene sul drawer et similia, è sicuramente un metro di giudizio poco ortodosso e per nulla concreto.

Piuttosto cerchiamo di comprendere quanto un determinato OS possa risultare prestante su hardware di fascia bassa o addirittura budget, questo darebbe una più chiara idea su come esso possa comportarsi poi sulla fascia topgamma, che presentando peraltro un maggior numero di core sarebbe anche più propensa ad un miglior risparmio energetico.

E quindi tornando al punto: perchè dovrei fidarmi di un dispositivo con una predisposizione al modding tale, da aver convinto la maggior parte di coloro che l’hanno acquistato a sostituire la rom di base? Quando esistono smartphone definiti in modo dispregiativo dai più, con una dotazione hardware pari se non migliore, affiancata ad una rom default già nata per il modding?

La risposta sarà ovviamente: ma chi me lo fa fare? Che per certi versi è un pò la risposta di coloro che hanno scartato la stock in favore di una Cyanogen, che seppur esteticamente uguale, non palesava quello charme grezzo che costringeva un hardware di un certo rilievo a perde colpi (e non è un caso che Google abbia abbandonato l’idea di optare per cpu al di sotto di uno Snapdragon 600).

Persino i possessori di Moto-G hanno più volte affermato quanto l’impegno di Motorola nell’ottimizzare sia stato provvidenziale, e allora perchè continuare a preferire un qualcosa che non è all’altezza delle aspettative e del prezzo? Finendo per prendere le difese di un azienda che a detta di alcuni non dovrebbe occuparsi dell’ottimizzazione, o almeno non come farebbe un produttore (giusto per eclissare la serie Nexus a piacimento).

E tutto ciò tralasciando la poco frequente correzione di bug da parte della suddetta, che ha richiesto ben più di qualche mese per essere portata a termine, al contrario di altre rom note dal rilascio costante (Cyanogen nightly, MIUI unstable), o quasi assente ma che non ne richiedevano la presenza (Samsung Twiz, LG UI).

Sia chiaro, l’articolo non mira al lato estetico o funzionale, ma piuttosto a quello prestazione. In poche parole un dispositivo il cui software non rende al massimo su qualsiasi piattaforma in grado di poterlo fare, non è da considerarsi affidabile. Non conta quanto possa essere prestante su un hardware topgamma, perchè  prima o poi esso crollerà.

Che Google abbia finalmente capito come friggere le menti con marketing sfrenato? Ai lettori l’ardua sentenza.

O Nexus o nisba.


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