Magazine Diario personale

O solo l’orecchio?

Da Kisciotte @Kisciotte_Dixit
Anni fa lavorai per alcuni mesi come insegnante di educazione motoria in una scuola elementare. Si trovava in zona Navigli, in un quartiere decisamente “popolare”, a forte tasso di immigrazione.Ho fatto lezione a classi di bambini, che in palestra giocavano e si confrontavano: cinesi, filippini, arabi, africani, italiani ovviamente, e così via. In quei momenti sono stati loro a mettermi sotto gli occhi quanto sia stupida ogni idea che voglia erigere muri di separazione, per escludere, per impedire, per rigettare a mare, per caricare su un treno, per recintare, per regolamentare l’irregolamentabile.Quei mesi mi hanno regalato la certezza che nonostante i cervelli di alcuni adulti stiano ancora appesi alle liane, nel sottobosco dell’infanzia, per dirla alla Merlino, “il futuro ha già messo radici nel presente”.
Pazientemente la natura umana trova sempre le sue risorgive evolutive, i suoi percorsi carsici nei quali insinuarsi dentro l’ignoranza. Alla fine il fiume emerge, irrompe e sfonda ogni barriera insensata, e la trascina via, perché priva di fondamenta. È solo questione di tempo.
Non tanto stupida l’idea di voler allestire un carrozzone mascherato o incappucciato, con adunata di camicie che cambiano colore col tempo, basta che per ogni tempo il colore sia unico, come la sclerosi del pensiero. Più di tutto stupido il solo pensare che questo carrozzone d’idiozia possa reggere l’urto di ondate di bambini che crescono, bisticciano, ridono, si divertono, si amalgamano, si intendono, crescendo si innamorano e si intrecciano, in un groviglio di culture e melanine.
Ho già messo troppe parole. Su certe questioni contano i comportamenti, le esperienze. Il video che segue, secondo me, sarebbe da far vedere nelle scuole, a tutte le ore.
Anzi, dovrebbe – sotto forma di insegnanti – essere nelle scuole, a tutte le ore.
Accettazione del diverso, rispetto dell'altro, capacità di accogliere, modernità di pensiero e non d'accessorio, la moda di essere se stessi, solidarietà, sforzo di comprensione delle ragioni dell’altro, dialogo e confronto sul significato di ciò che non conosciamo, curiosità invece che paura, apertura invece di chiusura, fantasia invece di prepotenza, intelligenza del cuore invece di adunate sbavanti, con o senza ictus.Nessun trattato riuscirà mai a spiegare questi concetti.
Antonio Rezza ci riesce, in pochi minuti, con disarmante semplicità.L’ho visto più volte a teatro e, se capita dalle vostre parti, magari andate a vederlo; questo è il suo sito.Vi lascio al video.
Ah, a voler essere corretti, è giusto evidenziare uno dei commenti al video: “Secondo me il bambino che ha abbracciato la causa scozzese quando è tornato a casa ha pianto di brutto.”Probabile. Ma ogni guerra ha le sue perdite accettabili.Anche quella per la nobile Causa Scozzese!
Mi taccio.Buona visione.
Abbraccia anche tu la Causa Scozzese!
K.
Post scriptumQualche post addietro, ne feci uno commemorativo su Giordano Bruno.Ricevetti alcuni commenti entusiasti, al punto che ringraziai, ma li ritenni davvero esagerati. Mi ero limitato a riportare una notizia, di mio non ci avevo messo gran che. Come anche ora mi sono limitato a riportare un video. Sarò ben felice se a qualcuno sarà piaciuto.
lillina commentò così:“Questo post sarebbe da far leggere nelle scuole, no, non nell'ora di religione, ma in quella di storia.”La ringraziai, smussai il complimentone, e misi un post scriptum.“prossimamente farò un post su qualcosa che, quello sì, sarebbe da portare nelle scuole, a tutte l'ore ;)”Spero di aver mantenuto la promessa :o)

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :