Magazine Maternità

O ti mangi questa minestra....

Da Madamadore
O ti mangi questa minestra....
Una delle cose che i miei genitori hanno insegnato a me e a mia sorella e sulla quale sono stati sempre intransigenti è il rispetto per il cibo. Questo  significa che il cibo non si butta e quindi tutto quello che c'è nel piatto si mangia;  e se hai fame mangi quello che c'è senza fare troppi capricci.
In particolare, mio padre, per farci mangiare le verdure, usava dire sempre questa frase rivolgendosi alla pietanza di turno: "ma lo sai, ha impiegato un anno per crescere ha sopportato la pioggia il freddo e tu adesso non lo mangi, se non lo mangi dobbiamo buttarlo".Questo insinuava in noi una sorta di senso di colpa ma anche una certa sensibilità ed in un modo o nell'altro finivamo per mangiare tutto.Mia madre, che è più pratica e meno poetica, se a pranzo non mangiavamo qualcosa perchè non ci piaceva ce lo propinava per la merenda o per la cena. Ancora mi ricordo un'estate  di aver fatto merenda con la pasta e ceci che non avevo voluto mangiare prima.Io, dopo aver interiorizzato e compreso il senso di questi insegnamenti, ho cercato di farli miei e riproporli alle mie figlie.Per quanto riguarda Sofia credo di esserci riuscita, la maestra non fa altro che ripetermi che è una buona forchetta e mangia tutto.La frase di mio padre funziona anche con lei, ma è sempre accompagnata da altre domande tipo: "scusa ma dove cresce questo, e quello?". A volte gioco la carta dei bambini che non hanno nulla da mangiare ma in quel caso la replica è immediata: "scusa ma se a me non mi va e loro non ce l'hanno perchè non gli diamo questo così non si butta?"
Da qualche giorno ho iniziato a "trattare l'argomento" anche con la piccola Matilde che è ad una fase delicata del suo svezzamento, visto che deve iniziare a rinunciare alla tetta mattutina. Per due giorni la ragazza non ha voluto sapere di prendere il biberon, dopo essermi accertata che il problema fosse legato al sapore del latte che non le garbava, le ho fatto saltare "la colazione" sopportando per due giorni i suoi pianti e le sue paturnie. Ieri notte ho lasciato che piangesse così da farla arrivare alla mattina famelica, il risultato ottenuto è stato quello sperato stamattina si è bevuta tutta la bottiglietta senza tante storie.
Bisogna ammetterlo qualche volta non offrire alternative aiuta! Anche se lo sguardo soddisfatto di mia figlia dopo una poppata non ha prezzo.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :