Photo credit: The Israel Project / Flickr / CC BY-SA 2.0.
Dopo l’apertura del dialogo con Teheran, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha incontrato il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Il presidente americano ha dovuto rassicurare l’alleato israeliano, che non ha ben digerito le promesse fatte dagli Stati Uniti all’Iran. Obama ha promesso che gli Stati Uniti non escluderanno del tutto l’ipotesi di un intervento militare, in caso Teheran si prepari a dotarsi di un apparato nucleare. Per Israele le parole di Rohani non sono sufficienti a rassicurare sugli intenti iraniani. Il premier Netanyahu in conferenza stampa ha pronunciato parole pesanti: “l’obiettivo dell’Iran è la distruzione di Israele”. Ma le parole di Barack Obama rischiano ora di infrangere il fragile equilibrio di rapporti proprio con l’Iran, che ha mal digerito le affermazioni del presidente americano su una non esclusione di un intervento militare. E sulla telefonata tra Rohani e Obama, cominciano ad arrivare segnali di critica dalla Repubblica islamica. Il capo dei Pasdaran generale Mohammad Ali Jafari ha detto che: “il presidente ha avuto una posizione ferma ed appropriata durante il suo soggiorno, ma, cosi’ come si e’ rifiutato di incontrare Obama, avrebbe anche dovuto rifiutare di parlargli al telefono e aspettare atti concreti del governo Usa”. È comunque ancora la questione del nucleare a dividere Obama, Netanyahu e Rohani.