Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Di Francesco Ranci (da New York)
Avendo a cuore i destini della “green economy” è difficile non augurarsi che dalle elezioni presidenziali statunitensi esca confermato Barack Obama. Mitt Romney, nel suo discorso di accettazione dell’investitura a sfidante che ha concluso il congresso del partito repubblicano, ha candidamente negato ogni preoccupazione sul livello dei mari, e implicitamente sul clima terrestre, scatenando le risate e gli applausi dei delegati.
Sarà interessante verificare se Romney, che nella sua carriera politica ha compiuto “virate” piuttosto notevoli, confermerà il suo scetticismo in materia di crisi ambientale globale nel corso dei tre dibattiti televisivi con Obama. Ma più interessante è il fatto che questi dibattiti, e segnatamente il primo che si terrà mercoledì 3 ottobre, rappresentano per lo sfidante l’ultima speranza di rovesciare una situazione che i sondaggi dipingono come disperata a meno di quaranta gorni dal 6 novembre.