Che cos’è questo Milan, che mi fa soffrire e delirare, dannare e impazzire di gioia? Che mi manda in Paradiso e all’inferno? Che mi cattura e mi assorbe, estraniandomi dal resto del mondo, quando ci sono le partite? Perché è così importante e condiziona il mio umore? Perché mi fa provare brividi da pelle d’oca, vertigini mozzafiato, scoppi d’ira devastanti, dirompenti esplosioni di felicità cosmica? La parte razionale che è in me mi dice: “Calmati, ciccia. Affannarti così per un pallone che rotola è una cosa stupida. Guarda che non sei mica normale, eh!” Già, ma che ne sa la ragione di sensazioni che ti deflagrano dentro? Le sensazioni sono dettagli non oggettivi e non rientrano nel suo campo di influenza. Però danno sapore e colore alla vita. Un gol di Pato è una pennellata di pittura fresca nel cielo dell’anima. E una magia di Ibra fa vibrare melodiosamente corde che si trovano negli abissi più profondi e imperscrutabili dell’essere.
Insomma, il Milan mi fa diventare un caleidoscopio. Le emozioni si rincorrono, si accavallano in un baluginio di tinte, in cui i toni cromatici esplorano l’intero spettro del visibile e pure del non visibile. Troppo bello vedere la grande festa su Sky! Certo che noi sappiamo festeggiare, eh! Ma quanta rabbia, quanta sofferenza, quanta frustrazione ho provato per anni! Sarà anche per questo che sulle immagini da S.Siro mi sono commossa e mi è scappata qualche lacrima? Sono troppo felice! Ore e ore passate davanti alla Tv mi lasciano un po’ rimbambita. Comincio presto, sintonizzandomi sulle immagini di Piazza Duomo. E’ meraviglioso vedere Milano tutta rossonera! Ce ne sono tanti di pazzi come me! Poi giro su T.L. Che barba degli interisti che stigmatizzano Gattuso! Sono sepolcri imbiancati! Non accetto lezioni di stile da loro. Non ne hanno i titoli! Glielo scrivo in un paio di Sms. Non sono una che ama lasciare le parole nel magma dell’inespresso… Passo oltre. Mi viene una poesiola e gliela mando.
E’ arrivato lo scudetto!
Canti, balli, caroselli.
Era un sogno nel cassetto.
Son tornati i tempi belli!
Ci è sfuggita la Coppetta.
Ahi, Palermo, sempre amara.
Ma non è ferita infetta.
E’ puntura di zanzara.
Qui trionfa l’Allegria,
da Trieste fino a Recco.
Chi vuol esser lieto sia,
scorron fiumi di Prosecco.
I rinnovi sono un tarlo
che trafigge la mia mente.
Ambro e Nesta? Giusto farlo.
Senatori? Poi più niente.
Ibra e il Boa ancora fuori. Senza di loro mi sento nuda. Ci fossero stati a Palermo…. Meno male che oggi non c’è l’assillo del risultato. Con Seedorf, invece, mi sento…. zavorrata. Impaludata. Gioca Emanuelson! Bene! Troppo bello vedere i giocatori in campo con i loro bimbi. Che carini! Mi intenerisco. Si comincia! Splendido il gol di Binho! Sììììì. Stessa azione di Roma. Tiro pressoché uguale. Ma stavolta la palla si infila nell’angolo alla sinistra del portiere, invece di sbattere sul palo. Poi… carambola tra Pato, Agazzi e Seedorf! Gattuso di testa. Gooollll!!!!! Che libidine! Rino, puoi anche sbagliare, ma io sono sempre con te. Hai fatto bene a non chiedere scusa a quella gente lì. Seedorf benissimo per Pato! Dai, Paperino! Mi fa il colpo sotto. Agazzi para senza difficoltà. Nooo!!!!! Mannaggia… Pato guizza! La dà a Binho. Gooollll!!!!! Certo che Binho stasera è in formato cecchino! E vai! La rete di Cossu, che si beve Yepes e fredda Abbiati da due passi, non mi dà fastidio. Nella ripresa c’è Pirlo per Ambro. Io l’avrei messo al posto di un altro. Di chi? Difficile indovinare, eh!
Ma, in fondo, a questo punto mi interessa poco. Quel che voglio è il gol di Pato! Esce Gattuso. Entra Flamini. Si scalda Pippo e S. Siro si accende. Pato al bacio per Seedorf! Gooolll!!!! Avrei preferito un’esecuzione inversa. Comunque non sono certo schizzinosa. Il fatto è che temo di dovermi subire il Papa Re ancora a lungo. Nello spogliatoio lo chiamano Obama… Il fischio finale è l’inizio di uno spettacolo meraviglioso. La nostra festa!
Non riesco a staccare gli occhi dalla Tv. Mi ubriaco della
mia gente, della mia squadra, dei miei colori. Scaccio qualche lacrima e mi espongo completamente al vento impetuoso della felicità. Grazie, Società! Quante volte te l’ho detto in modo ironico? Ora non è più così. Il mio cuore esulta. Peccato che io e te siamo diventate due rette parallele. Queste si incontrano solo all’infinito, quando ormai non gliene frega più niente. Colpa tua, colpa mia? Interessa poco. L’importante è che tu continui a mettere le ali a quel sogno chiamato Milan. Io voglio vivere altri momenti così fantastici! Spero che questo sia uno splendido inizio. La Champions ci aspetta. Non sono certo sazia di felicità! Occhio ai rinnovi,eh! Basta un attimo perché i sogni si trasformino in incubi. Forza Milan, croce e delizia della mia vita!