Una tempesta tropicale, un uragano di nome Sandy degradato a tempesta post-tropicale, e gli Stati Uniti diventano un Paese in parte invivibile, subsahariano, in balia delle forza incontrollabile delle acque, tanto che il presidente
Treni e aerei fermi, metropolitana di New York ferma, più di sei milioni di persone senza energia elettrica e sedici morti negli Stati Uniti. Il peggio è l’allarme intorno alla centrale nucleare di Oyster Creek, nel sud del New Jersey. A soli 40 km di distanza sorge Atlantic city, città turistica straziata dal ciclone.
Un morto a New York, un trentenne schiacciato da un albero. E una grande paura. L’email che abbiamo ricevuto da un conoscente a New York dimostra il coraggio con cui gli abitanti si sono attenuti alle disposizioni date dal sindaco Bloomberg, che ha cercato di rassicurare la popolazione per evitare danni peggiori.
La tempesta si abbatte anche sulle elezioni. Mentre il New York Times attacca Romney, che voleva ridurre i fondi alla Protezione civile, Barack Obama si mostra molto attento e presente. L’uragano Katrina, invece, travolse la popolarità di George W. Bush.