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Obama “socialista”

Creato il 07 novembre 2012 da Marvigar4

Obama socialista

   È stato molto divertente assistere ieri sera alle discussioni, ai commenti in attesa della proclamazione del 45° Presidente degli Stati Uniti, soprattutto ascoltare i vecchi barbogi reazionari che accusavano Obama di aver tradito l’American dream… ma sì, quel famoso sogno (o incubo?) che ha illuso generazioni di americani e non americani sulla possibilità di chiunque di nutrire ambizioni, di emergere… Ma per questi conservatori l’individualismo sfrenato, il liberismo economico, lo strafottente menefreghismo nei confronti dello stato sociale è la linea giusta che il boss della Casa Bianca deve seguire, l’alternativa sarebbe un “socialismo” pericoloso, un eccesso di statalismo inutile e dannoso per l’economia. Peccato che nessuno dei signori codini dalle barbe rasate bianche accenni ai milioni di americani e non americani che inseguendo il sogno della pursuit of happiness hanno rovinato se stessi, le proprie famiglie, lo stato americano e l’economia mondiale facendo ingrassare i soliti pochi detentori delle finanze mondiali. Di questo non si parla, si critica aspramente qualsiasi soluzione intenda venire incontro al cittadino meno abbiente, come la sanità pubblica intesa da Obama, per non parlare dei diritti civili… Già, per i reazionari il liberismo va bene basta che sia vincolato a un proibizionismo moralistico su certi temi che riguardano l’individuo, come i matrimoni gay o l’uso della marijuana. Il mercato viene visto da codesti borghesi benpensanti alla stregua di un luogo dove tutto è possibile e la moralità va sospesa (pecunia non olet), salvo poi farla rientrare dalla finestra nei riguardi di tutto ciò che cozza con i tradizionali principi confessionali et similia. Intanto Obama è stato rieletto, molti americani hanno creduto al suo progetto, in un’epoca folle di crisi e di sconforto qualche “pazzo” si è messo a scommettere ancora su un possibile sognatore alternativo che, a differenza dei reazionari liberali o cristiani integralisti, crede ancora di poter puntare sulla pecorella smarrita…

© Marco Vignolo Gargini



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