Chi vuole investire nel lungo termine, non deve fare i conti soltanto con le oscillazioni della Borsa e dei mercati in generale. A minacciare il risparmio delle famiglie è anche l’inflazione, cioè l’aumento dei prezzi al consumo che ogni anno provoca una perdita di potere d’acquisto.
Tuttavia, oggi il risparmiatore trova sul mercato delle soluzioni di investimento valide per cautelarsi e proteggere il proprio risparmio dal caro vita. Sono le obbligazioni indicizzate all’inflazione (inflation linked bond), dette anche obbligazioni o bond reali, titoli che proteggono da eventuali aumenti, anche repentini, dei prezzi.
Abbiamo già parlato diffusamente di questi titoli, ma facciamo lo stesso una panoramica di quelli presenti sul mercato:
> Titoli di Stato. In Italia esistono i Btp€i, i Buoni del Tesoro poliennali inflation linked. Sono obbligazioni indicizzate in base al tasso di inflazione registrato nei
Paesi dell’Euro. La cedola (semestrale o annuale), come quella di tutti i Btp, è fissa, ma, a differenza dei Btp normali, viene di volta in volta calcolata, non sul valore nominale, ma sul nominale più tutta l’inflazione registrata nel periodo. L’aggiornamento avviene mediante l’utilizzo di un coefficiente di indicizzazione. Stessa procedura viene utilizzata per calcolare il valore di rimborso del titolo, che incorporerà anche l’inflazione del periodo. Per cui le cedole, che sono di base fisse, diventano di fatto variabili, perchè cambiano ad ogni stacco al variare del coefficiente di indicizzazione. Lo stesso avviene per il valore nominale dei titoli.
I Btp€i sono oggi offerti con scadenze a 5, 10, 15 e 30 anni. I collocamenti e i rendimenti sono riportati nelle tabelle della Banca d’Italia.
Chi vuole diversificare il portafoglio può acquistare anche altri titoli di Stato inflation linked emessi dai Paesi dell’Euro come Francia, Germania e Grecia (le obbligazioni greche offrono rendimenti allettanti, ma, vista la situazione di crisi in cui versa, sono adatte ad investitori con altissima propensione al rischio).
I titoli più diffusi sul mercato sono gli Oat€i, collocati dal Tesoro francese, che hanno un meccanismo di funzionamento analogo a quello dei Btp€i italiani. Le obbligazioni emesse dalla Francia sono agganciate, non all’inflazione dei Paesi dell’Euro, ma a quella francese. Da precisare che i rendimenti dei Btp€i italiani offrono un rendimento superiore a quello degli Oat€i francesi (e tedeschi).
Ricordiamo, per dovere di informazione, che esistono altri titoli di Stato italiani indicizzati, i Ccteu (Certificati di credito del Tesoro), che però offrono cedole semestrali indicizzate all’Euribor a 6 mesi e non all’inflazione.