Le obbligazioni strutturate possono essere viste come dei prodotti finanziari formati da una componente obbligazionaria (in genere zero coupon) e uno o più strumenti derivati, espressi in attività finanziarie, che ne determinano il rendimento finale. Sono obbligazioni bancarie vere e proprie, per cui l’emittente è una banca che garantisce la restituzione, alla scadenza, del capitale investito. Il rendimento non è predeterminato fin dall’inizio, ma dipende da un parametro di riferimento, detto sottostante, e può variare in base alla sua composizione. Il sottostante può essere composto da azioni o panieri di azioni quotate, italiane ed estere, indici azionari o panieri di indici azionari, fondi azionari, valute e quant’altro. Sono quindi strumenti che
offrono agli investitori l’opportunità di un investimento azionario o valutario, azzerando i rischi ad esso connessi, in quanto, ripetiamo, sono a capitale garantito alla scadenza.
Al di là della garanzia del rimborso del capitale investito, alcune obbligazioni possono presentare una cedola minima garantita (talvolta corrisposta a scadenza, altre volte periodicamente durante la vita dell’obbligazione stessa), altre no. A ciò uniscono la possibilità di beneficiare (in una percentuale che può essere inferiore, pari o superiore al 100%) dell’apprezzamento degli indici o del paniere di titoli a cui sono agganciate. E’ bene precisare che maggiori sono le sicurezze per l’investitore in termini di cedole minime garantite, minore è la possibilità di rivalutazione finale.
I rischi? Un primo rischio è quello del probabile (e molto frequente) mancato guadagno. Per fare un esempio, sottoscrivendo un’obbligazione strutturata a 5 anni con sottostante azionario, si rischia di riprendere solo il capitale investito e zero interessi se il mercato azionario ha perso o non ha guadagnato. Avendo sottoscritto titoli di Stato si sarebbe beneficiato almeno di un certo interesse. Insomma è una scommessa.
Poi c’è il rischio liquidità, apparentemente assicurata dalla quotazione sul mercato. Il rendimento (dato per esempio da un minimo garantito con cedole o tutto alla scadenza) e il capitale, sono garantiti, però solo alla scadenza. Se invece si decide di vendere prima, il prezzo sarà determinato dalle quotazioni di mercato del sottostante. Risultato: se le condizioni di mercato sono avverse, questo prezzo potrebbe essere decisamente sfavorevole.
Le obbligazioni strutturate sono strumenti complessi. Uno dei rischi più frequenti è quello di non comprendere il loro funzionamento e dunque di fare una scelta non adatta alle proprie esigenze. Il loro acquisto è consigliato solo a chi ne ha compreso la natura ed il grado di rischio.
La più nota e diffusa categoria di obbligazioni strutturate è rappresentata dalle obbligazioni convertibili, abbastanza diffusi presso risparmiatori e operatori. Ci occuperemo delle obbligazioni convertibili nel prossimo articolo.