Diciamocelo chiaro: Danimarca, Repubblica Ceca, Bulgaria, Armenia e Malta sono avversari di minore livello, ma per l’Italia, si sa, i rischi sono sempre dietro l’angolo, specialmente contro le prime due rivali. Con i nordici, infatti, gli azzurri hanno ancora un conto aperto da Euro 2004, mentre i cechi, dopo il rinnovamento, sono apparsi una squadra rivitalizzata e aggressiva in Polonia ed Ucraina. Perciò, occhi ben aperti, ma la qualificazione ai Mondiali 2014 non dovrebbe essere a rischio. Se così fosse, si griderebbe allo scandalo. Ma pensiamo positivamente, ed analizziamo come si presentano i Prandelli boys ai primi due appuntamenti del gruppo B, venerdì contro la Bulgaria e martedì con Malta.
La Nazionale è uscita da Euro 2012 con la consapevolezza di possedere uno spogliatoio unito, capace di raggiungere risultati altresì impronosticabili sul piano del gioco, non brillantissimo a giugno. E su questo dovrà lavorare adesso il c.t.: plasmare un solido gruppo di amici e, nel frattempo, migliorare l’aspetto tecnico. 3-5-2, 4-2-3-1 o 4-3-1-2 che sia, infatti, questa squadra ha tutte le carte in regola per divertirsi e far divertire: un’occasione da sfruttare e far fruttare. Praticamente ripartendo dalla semifinale contro la Germania, durante la quale già si erano intraviste ottime soluzioni sotto questo punto di vista.
Quindi, come si comporterà Cesare Prandelli? La strada intrapresa è quella giusta: puntare sui giovani, sulle nuove leve come Destro, Insigne ed El Shaarawy (assente in questa sessione, ma presente ad agosto contro l’Inghilterra), senza dimenticare Marco Verratti, destinato a brillare nel ruolo di Andrea Pirlo grazie allo splendido lavoro di Carlo Ancelotti al Psg. Da Milano a Parigi, la storia può ripetersi dieci anni dopo. A fianco alle speranze, è d’obbiligo porre le certezze, partendo da Buffon fra i pali, passando per il blocco bianconero in difesa (ma attenzione ad Ogbonna, in rampa di lancio con il Torino, e a Mattia De Sciglio in caso di linea a 4) e per gli immancabili Pirlo, De Rossi e Marchisio sulla linea mediana. Davanti, infine, spazio alla fantasia: posto fisso per Balotelli (assente per un’operazione agli occhi), si alterneranno al suo fianco i più costanti, con un’età media bassa e, finalmente, con una prima punta di tutto rispetto come Osvaldo. Tra i candidati alla rassegna iridata brasiliana vi sarà anche Giampaolo Pazzini, che con i suoi 30 anni sarebbe già un veterano in Sud America. Quasi definitivamente abbandonata anche l’idea Cassano, che paga in ‘anzianità’ e scarsa condizione, come dimostrato anche ad Euro 2012.
Concludendo con un paragone, dall’arco al calcio, da Londra in Brasile, da Frangilli a Prandelli: servono tranquillità, talento e sangue freddo, per urlare “10″ e festeggiare il successo.
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Foto da: times-sport.blogspot.com
OA | Francesco Caligaris