Chissà quante volte leggendo vi siete incasinati vedendo sia obiettivo che obbiettivo e non capendo qual’è la versione giusta (come per altre parole come valigie/valige, ciliegie/ciliege, camicie/camice, sè stesso/se stesso).
Con questo breve post vorrei fare finalmente un po’ di chiarezza in questo mare di lettere aggiunte e accenti ballerini.
Strano ma vero noi Italiani abbiamo imparato a parlare l’italiano dallo scritto (anzichè dal parlato allo scritto come tutti gli altri Paesi), maladeguandoci a regole imposte da alcuni professoroni (vedi Accademia della Crusca -e poi ci danno del Paese agricolo.. per forza! XD-), con l’evidente risultato di un guazzabuglio di risultati che si scontrano tra di loro.
Scegli il dizionario, scegli la tua idea linguistica: progressista, conservatore quindi anche loro non possono aiutarci granchè.
Cerchiamo allora di uscire da questo labirinto usando il buonsenso e la logica.
- Valigie e Ciliegie scritto con la i non è sbagliato ma risulta arcaico; con l’uso corrente si è arrivata ad eliminare quella i ridondante, per cui scrivete pure valige e ciliege.
- Camicie e Camice crea già maggiori problemi: levando la i si passa dalla massa di camicie per andare in ufficio al camice del chirurgo in sala operatoria. Meglio lasciarla onde evitare confusioni.
- Sè/Se stesso: Di solito l’accento viene messo sul se per far capire che parliamo di noi stessi e non usiamo la forma riflessiva se…allora; tuttavia se compare stesso è inutile sottolineare questa differenza, via l’accento e scriviamo semplicemente se.
- Obiettivo/Obbiettivo: Ultimo ma non ultimo il nostro principale dilemma.
La differenza sta nel fatto che per obiettivo si intende una meta, un fine, uno scopo; raddoppiando la b intendiamo il meccanismo ottico della nostra macchina fotografica.
Ma visto che l’italiano si sta semplificando e che il contesto è chiarificatore (l’obiettivo della mia vita è ben diverso da l’obiettivo della mia Nikon) scriviamo sempre obiettivo e tagliamo la testa al toro, è inutile complicarsi la vita XD.
Adesso capisco perchè l’italiano è poco studiato all’estero… Ma chi gliela fa fare tutta questa fatica per venire in Italia? Parlano inglese e usano un dizionaretto da bancarella, fanno molto prima XDD.
Alle prossime stranezze
Marco
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