fantascienza di lusso
Cosa funziona in Oblivion? Intanto c’e’ Tom. A Tom la fantascienza viene anche meglio di Top gun. “La guerra dei mondi” e “Minority report” ad esempio. In Oblivion gli effetti speciali sono strepitosi, i paesaggi sono strepitosi, il “coso” volante di Tom e’ strepitoso pure lui. I richiami alla sci-fi tradizional-pop-culturale ci sono tutti e nessuno fa niente per nasconderli. I droni ricordano molto da vicino i caccia “tie” di guerre stellari. Il monolite e’ preso e plagiato da “2001 odissea nello spazio”. Morgan Freeman sembra Morpheus di “Matrix”. Tutto un po gia’ visto, ma remixato bene, e questo, alla fine, fa la differenza. La storia e’ gradevole, le musiche spettacolari; l’impressione e’ quella di trovarsi di fronte ad un opera maestosa, a volte fin troppo sicura di se. Tutto perfetto quindi? A voler esser pignoli qualche sbavatura c’e’ : i (pochi) limiti della pellicola sono da ricercare in una lentezza di fondo che poteva essere tranquillamente evitata; se fosse durato 20 minuti in meno, Oblivion sarebbe stato un perfetto film d’azione. Avrei voluto un po piu’ approfondimento sui personaggi, tolto Cruise, impeccabile nel suo “one-man show”, tutti gli altri sono poco piu’ che comparse. E poi c e’ una malinconia di fondo che a fine visione lascia un po l’amaro in bocca. L’avrei preferito un po piu’ cialtrone e meno introspettivo, ma e’ comunque un parere strettamente personale. Mettendo pro e contro sul piatto, il bilancio è in ogni modo assolutamente positivo: Oblivion rimane un ottimo esempio di fantascienza di alto livello, ambizioso, efficace, coinvolgente e sontuoso.