di Gillian Robespierre
con Jenny Slate, Jake Lacy, Gaby Hoffmann
Usa, 2014
genere, commedia
durata, 90'
Ragionando
sulla filmografia di Woody Allen e in particolare sull'ultima parte
della sua produzione ci si trova spesso a parlare di un cinema che ha
perso smalto e a cui rimane solo la proverbiale leggerezza. Un giudizio
riduttivo, soprattutto se si confronta la predetta levità con la
complicata macchinosità dei tanti epigoni del regista newyorkese. Un
discreto gruppo di proseliti a cui possiamo aggiungere Gillian
Robespierre, regista di "Obvious Child", storia tragicomica di una
ragazza che si ritrova in mezzo al guado dopo aver perso il lavoro ed
essere stata scaricata dal ragazzo che l'ha lasciata per andare a vivere
con la sua migliore amica. Ambientato nella grande mela, il film ricalca per filo e per segno gli stilemi alleniani nella preferenza degli ambienti radical chic, nella nevrosi ciarliera e politicamente scorretta della protagonista, nell'importanza dei legami umani, soppesati in equal misura indipendentemente dal loro grado di parentela (anche se quello della protagonista con la strana coppia di genitori ha come al solito un posto privilegiato) come pure nella scelta di un genere, la commedia, che rappresenta da sempre il palcoscenico più adatto a raffreddare le caustiche scorribande dell'umorismo di matrice Yiddish,
Nell'album
dei ricordi rimangono l'effervescente simpatia di Jenny Slate, efficace
nel trasformare la goffa irriverenza del suo personaggio nel fascino di
chi non può essere altro che se stessa, e poi i sipariettì di varia
umanità che servono al film per creare una sorta di coro greco a una
vicenda che altrimenti rischierebbe di diventare un pesante e ombelicale
soliloquio.






