Il bel poster di “The Omega Man”, in Italia “1975: Occhi bianchi sul pianeta Terra”.
Cosa significa essere una redazione (per quanto virtuale), essere un sito con una impostazione stile rivista piuttosto che un blog (o un sito che si spaccia tale)?
Significa, al netto di un sentire comune, di una filosofia che ci accomuna e che rende possibile essere insieme dentro a Lo Spazio Bianco, confrontarsi con una moltitudine di pareri differenti e a volte opposti. Lungi dall’appiattirci l’un l’altro, essere un gruppo vario per età, cultura, geografia, permette di esaltare il proprio gusto grazie al confronto continuo, a volte quasi allo scontro verbale.
Significa che spesso l’opinione che esce dall’articolo finale che viene pubblicata nasce da un insieme di correnti che rafforzano e raffinano il gusto personale.
Per darvi un’idea di quanto possano differire le idee di ognuno di noi, vi propongo degli estratti da mail o interventi privati su di una serie a fumetti recente. Tutte parole nate per confrontarci fra di noi, non destinate a una recensione, quindi con toni a volte sopra le righe o fortemente colloquiali.
Non ci interessa veicolare in questo frangente un’opinione positiva o negativa sul questo fumetto in particolare, per quello ci sono le recensioni. Ma far capire che l’anima dello Spazio Bianco ha molte sfaccettature, tutte unite per cercare di offrire il miglior servizio possibile ai lettori e al fumetto.
Per quanto dichiarato e sbandierato, è veramente un calderone di citazioni e spunti rimescolati con il minipimer senza inventare niente di nuovo. Detto questo, l’autore è bravo a sceneggiare, poco da dire: può restare sulle palle il suo atteggiamento, ma il suo lavoro lo sa fare.
E’ una serie ben costruita. Ben sceneggiata, ben disegnata e ben colorata. Ci sono una serie importante di elementi di novità. Ma nulla, NULLA, di nuovo per chi come noi vede attraverso l’esperienza di migliaia di pagine di letture altre, come comics, e fumetti diversi. La storia quindi funziona, mi diverte, è leggera, è prevedibile, ma ha tempi e forme giuste. Che mi piacciono.
Per quel che mi riguarda che lo non reputo un bel fumetto, al massimo un fumetto molto mediocre con bei momenti.Trovo la nostra società già inquinata pesantemente da prodotti superflui e ripetitivi, perché aggiungerne un altro?
A me non dispiace affatto. Niente di eccezionale, intendiamoci, ma mi pare di seguire una serie televisiva multicentrica, discretamente caciarona e con i misteroni dietro… e mi garba come feeling! Una lettura veloce che mese dopo mese sta diventando un appuntamento che mi piace avere, per vedere come prosegue.
Vabbeh che non si inventa più niente, ma davvero sa di già visto e sentito…
Tutto mira all’effetto, fine a se stesso, in spregio a qualsiasi misura di verosimiglianza e consequenzialità. Può accadere di tutto a prescindere. Non è narrativa, non c’è storia, ci sono solo scene appiccicate una all’altra.
Mi sembra che la serie sia sempre più convincente e solida, il linguaggio sempre più snello e meno “finto”, il ritmo veloce, velocissimo, ma non inutilmente.